Salute&Benessere: Come scegliere il gel per le mani?

La ripresa della pandemia del Covid-19 fa tornare indietro anche le tematiche della rubrica di grande successo “Salute&Benessere” curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. Indietro inteso come nella scorsa primavera durante il lockdown. Vengono rispolverati temi di allora, posti in chiave attuale. Per esempio il gel per le mani, piccolo oggetto ma di grandissima utilità per l’igienizzazione. Come scegliere il gel esatto per quello che serve ed evitare possibili contagi?…

Con la crescente diffusione del Covid-19, abbiamo tutti compreso l’importanza di lavarci spesso le mani, oltre quella di indossare la mascherina e mantenere un corretto distanziamento interpersonale. La necessità di lavarci frequentemente le mani, anche e principalmente quando siamo fuori casa, ha moltiplicato l’offerta di gel detergenti, igienizzanti e disinfettanti senz’acqua.

E’ importante ricordare che, come per gli alimenti, per sfruttare al meglio questi dispositivi, occorre leggere e seguire attentamente le indicazioni riportate in etichetta, rispettando modalità di applicazione, quantità da utilizzare e tempo di contatto. Queste indicazioni derivano dagli studi effettuati per verificare l’efficacia di ogni singolo prodotto. Ad esempio, l’indicazione in etichetta «strofinare le mani per almeno 30 secondi» indica che questo è il tempo minimo necessario per lo sviluppo dell’azione disinfettante. I coronavirus (ai quale appartiene il sars cov 2) sono microrganismi dotati di involucro (envelope) e, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, i virus di questo tipo sono normalmente meno resistenti dei cosiddetti virus «nudi» cioè senza involucro. Questa loro caratteristica ci dà un piccolo vantaggio: possiamo eliminarlo lavandoci bene e in modo prolungato le mani. Schematicamente, si può dire che i virus senza involucro sono resistenti alle alte temperature, agli acidi, ai detergenti e all’essiccamento mentre i virus con involucro (in questo gruppo sono inclusi i coronavirus) sopravvivono più a lungo in ambiente umido e si diffondono mediante le gocce d’acqua, ma vengono più facilmente distrutti da acidi, detergenti, disinfettanti, essiccamento e calore.

Con l’aumento della richiesta di gel non sono mancate le contraffazioni, come dimostrano i sequestri del Nas dei Carabinieri di migliaia di confezioni di gel etichettati come «disinfettanti», «biocidi», «presidi medico chirurgici». Come si distinguono i prodotti veramente efficaci?L’Istituto Superiore di Sanità precisa che quelli con azione disinfettante battericida, fungicida, virucida o comunque volta a distruggere, eliminare o rendere innocui i microrganismi, seguono le norme dei Presidi Medico-Chirurgici (P.M.C) e dei biocidi e che tali prodotti, con specifiche proprietà nei confronti dei microrganismi, sono diversi dai detergenti e dagli igienizzanti. Occorre prima di tutto porre attenzione all’etichetta. Innanzitutto, sulle etichette dei gel disinfettanti: deve essere indicata la dicitura «presidio medico chirurgico» (P.M.C) oppure «biocida». Deve essere anche precisato: «Leggere le raccomandazioni» e le «avvertenze». Sulle etichette dei gel igienizzanti per la cute (per i quali non è prevista alcuna autorizzazione preventiva ma devono essere conformi alla normativa sui prodotti cosmetici) non ci sarà nessun riferimento ad azione disinfettante né germicida o battericida o contro i virus. Deve esserci però il marchio «E» (indica che il produttore ha seguito correttamente le disposizioni legislative europee sul confezionamento e il prodotto può essere venduto nei Paesi dell’Unione) e la data di «durata minima».

Quando usare un gel disinfettante e quando un semplice igienizzante? Questi ultimi sono utili per detergere le mani sporadicamente e quando non è possibile usare acqua e sapone ma non sono stati testati come disinfettanti, anche se alcuni possono avere gli stessi principi attivi usati nei disinfettanti e potrebbero essere ugualmente efficaci contro i virus. I gel disinfettanti sono invece certamente attivi su virus e batteri e indicati quando si entra in contatto con superfici, oggetti o persone potenzialmente infette. Hanno un contenuto di alcol superiore al 60/70%, come indicato anche dall’Oms.

Ci sono differenze fra gel, schiume e salviettine disinfettanti? No, il principio attivo è lo stesso, cambiano solo gli eccipienti.

Che fare se la pelle tende a seccarsi eccessivamente con questi gel? Per prevenire le dermatiti irritative da contatto dovute all’uso dei gel a base alcolica, potrebbe essere sufficiente spalmare, dopo ogni detersione, una classica crema emolliente sulle mani, sempre dopo aver saggiamente chiesto consiglio ad un medico di fiducia.

Nel ringraziarvi per la consueta attenzione, vi rinnovo l’invito a leggere bene le etichette, come dobbiamo fare con gli alimenti. Evitiamo di spendere troppi soldi in gel, quando possiamo lavarci le mani con l’acqua e il sapone. E’ proprio come avviene con i cibi. E’ inutile spendere tanto in alimenti preconfezionati o che arrivano da paesi lontani, quando possiamo apprezzare la verdura e la frutta di stagione della nostra bella Sicilia!

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 23 ottobre 2020, ore 19,15. 

 

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