Salute&Benessere: Diabete, la frutta in che quantità si può mangiare?

In che quantità si può mangiare la frutta, che non contiene zuccheri, per chi soffre di diabete? Un importante interrogativo che risolve la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nella puntata n. 83 della rubrica “Salute&Benessere”…

Tantissime volte, durante la mia attività di Biologa Nutrizionista, mi sono sentita dire: “Mangio tanta frutta perché non fa male”; la cosa preoccupante è che spesso questo comportamento viene attuato da soggetti cui il proprio medico ha diagnosticato il diabete.  Bisogna specificare che, esattamente come chiunque voglia seguire una corretta alimentazione, queste persone possono mangiare frutta, ma per il suo contenuto di zuccheri deve essere correttamente dosata e, soprattutto, inserita in un regime alimentare equilibrato (consumo ben distribuito nella giornata).

Il fruttosio, come si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, è uno zucchero semplice e, insieme al glucosio, è il costituente fondamentale del saccarosio, ovvero il comune zucchero che si usa in cucina.

Il fruttosio ha un potere dolcificante maggiore dello zucchero, per cui se ne può utilizzare di meno per avere lo stesso risultato. Il fruttosio si trova nella maggior parte della frutta, oltre che nel miele,
La frutta, come la maggioranza degli altri alimenti, non va assolutamente bandita dalla tavola di una persona affetta da diabete! È, invece, necessario che gli zuccheri semplici in essa contenuti, che possono aumentare la glicemia rapidamente, non vengano assunti contemporaneamente ad altri alimenti ad elevato indice glicemico, onde evitare un aumento consistente dei valori glicemici e un effetto sui livelli di insulina circolante e sui trigliceridi. Da questo punto di vista, continua ancora l’Istituto Superiore di Sanità, esistono frutti più “a rischio” per gli effetti sulla glicemia come, per esempio, banane, uva, fichi e cachi. Anche i succhi di frutta, soprattutto se con zuccheri aggiunti, la frutta disidratata o sciroppata ed i canditi non sono consigliabili per i soggetti diabetici.

Altri tipi di frutta, come mele, pere, arance, albicocche, pesche, fragole, limoni e pompelmi, sono maggiormente adatti, tenendo sempre in debito conto le raccomandazioni circa il consumo equilibrato e ben distribuito nella giornata.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 14 dicembre 2018, ore 19,26.

 

 

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