Salute&Benessere: Come posso sapere se sono sovrappeso? Quali rischi corro per la salute?

Sovrappeso e obesità. Argomenti di scottante interesse quelli, che nella consueta rubrica settimanale di Salute&Benessere” (in archivio gli altri servizi), vengono trattati dalla dottoressa ISABELLA SALVIA (foto in alto), nutrizionista con studio medico in Torrenova. Calcoli, pesi, massima attenzione: il servizio-consiglio della dottoressa Salvia, anche giornalista pubblicista…

Oggi vediamo come calcolare il proprio BMI (Body mass index, ovvero indice di massa corporea), che mette in correlazione peso e altezza, definendo così le condizioni di sovrappeso-obesità (e quindi anche il grado di obesità). Per noi professionisti del settore della nutrizione il BMI è un indicatore rapido ma efficace per valutare il peso corporeo di un soggetto in relazione ad un peso considerato ideale, detto “peso forma” ed è quindi il primo passo per riuscire ad inquadrare il paziente.

Partiamo col dire che, secondo i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la prevalenza dell’obesità a livello globale è raddoppiata dal 1980 a oggi. Nel frattempo, il problema ha iniziato a interessare anche le fasce più giovani d’età della popolazione: si stima che nel 2011 ci fossero nel mondo oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni in sovrappeso.  Secondo i dati raccolti dal sistema di sorveglianza Passi, in Italia oltre 4 adulti su 10 (42%) sono in eccesso ponderale (fonte Ministero della Salute; per approfondimenti salute.gov.it).

Tornando al BMI, come si calcola? Questo valore si ricava attraverso una semplice formuletta matematica, dividendo il peso (espresso in Kg) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri). Le definizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono:

grave sottopeso = BMI minore di 16;

sottopeso = BMI compreso tra 16 e 18,49;

normopeso = BMI compreso tra 18,5 e 24,99;

sovrappeso = BMI da 25 fino a 29,99;

obesità = BMI uguale o superiore a 30.

Per l’obesità si distinguono 3 gradi: obesità di I grado (lieve) con BMI da 30 a 34,99; obesità di II grado (media) da 35 a 39,99 e obesità di III grado (grave) da 40 in su.

Portiamo adesso qualche esempio: donna alta 1,60 m, peso 80 Kg.

Come si esegue il calcolo? Dividiamo il peso di 80 Kg per il quadrato dell’altezza espressa in metri (1,60*1,60 = 2,56) e quindi BMI = 80 Kg: 2,56 = 31,25.

La donna in questione ha un’obesità di I grado.

Altro esempio: uomo alto 1,70 m, peso 110 Kg.

BMI = 110 Kg : (1,70*1,70) = 38,6

Il soggetto in questione ha un’obesità di II grado.

Infine, donna di 1,69 m di altezza, peso 64,5 Kg.

BMI = 64,5 Kg : (1,69 * 1,69) = 22,58.

La donna è normopeso.

Attraverso questa semplice formula matematica tutti possiamo calcolare il nostro indice di massa corporea, tenendo in considerazione che esso non tiene conto della composizione corporea (quantità di massa grassa e di massa magra, tanto per intenderci), che può essere invece valutata attentamente con l’impedenziometria.

Chiaramente il sovrappeso e l’obesità possono e devono essere migliorati non soltanto per la cosiddetta “prova costume”, ma affinché i rischi per la salute diminuiscano.

Sono davvero tanti gli studi che forniscono dati precisi su come i chili di troppo vadano a favorire l’insorgenza di svariate patologie (diabete di tipo II, diversi tipi di tumori, ipertensione, ipercolesterolemia tanto per citare alcuni esempi), ma questo lo vedremo la prossima settimana.

          Isabella Salvia

Ricordo a tutti che eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dottoressa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 3206556820.

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (dietologo, biologo nutrizionista o dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da qualsiasi patologia accertata.

Edited by, venerdì 2 giugno 2017, ore 14,54.

 

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