Salute&Benessere, puntata n. 200: Quanto tempo occorre per la prova costume?

Estate vicina e tanta voglia di mare grazie anche alle restrizioni limitate nell’ambito dell’emergenza sanitaria in corso. Quanto tempo occorre per la famosa prova costume? Un quesito che tantissimi lettori hanno posto alla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, che affronta questo argomento nella puntata numero 200 della rubrica di grande successo “Salute&Benessere”…

È questa la domanda che mi hanno posto diversi lettori negli ultimi giorni. Fortunatamente, con l’avanzare della vaccinazione (che continuo a consigliare vivamente) possiamo dedicarci alla nostra salute e al nostro benessere in vista della prossima estate. Il caldo sta arrivando e quindi ci domandiamo se siamo in tempo per la prova costume. Come sapete, non amo prendere in giro i miei lettori. Non esiste una risposta per tutti. Il tempo, in qualsiasi attività della nostra vita, dipende dalle condizioni di partenza e dall’obiettivo finale. Nella scienza dell’alimentazione, poi, l’obiettivo utile è smaltire solo il grasso del tessuto adiposo; evitando catabolismo muscolare e, principalmente d’estate, eccessive disidratazione, che sono pericolose per la salute.

In via generale, dobbiamo ricordare che occorre partire da una corretta valutazione della composizione corporea, che non può basarsi solo sul calcolo del BMI (Body Mass Index, che è stato oggetto di diversi articoli in passato e avete certamente imparato a calcolare). Per iniziare bene sarebbe necessario integrare il BMI con ulteriori dati provenienti da analisi specifiche come la plicometria associata alla misurazione delle circonferenze, o ancora meglio anche con una bioimpedenziometria (BIA) certificata.

Poiché vorreste da me una possibile risposta, proviamo a fare un esempio. In linea di massima, per un soggetto sano, in moderato sovrappeso (non obeso o normopeso) e senza complicazioni ad esso correlate, potremmo definire “sano” e consigliabile un dimagrimento compreso tra i 500-1000 g a settimana. Quindi, dai 3 ai 4 chilogrammi (kg) al mese e dai 6 agli 8 kg in 8 settimane.

Spesso temono la prova costume soggetti che già hanno una buona estetica, come sportivi che hanno una base di partenza molto buona. Per loro è più utile un dimagrimento più lento e progressivo– anche meno di 500 g a settimana (1-2 kg al mese). Questo perché all’aumentare del taglio calorico si incrementa anche il potenziale di catabolismo muscolare dovuto ad un bilancio energetico negativo. In parole povere, soprattutto se non si è in sovrappeso, calando in fretta di peso si tende a perdere più muscolo di quanto avverrebbe dimagrendo lentamente. Anche in questo caso, però, occorrerebbe valutare la percentuale di massa grassa di partenza, quella corrispondente all’obiettivo, la soggettività e l’eventuale assunzione di integratori particolari– che preserverebbero da questo inconveniente, innalzando però il rischio di crearne altri più gravi.

Qual è il mio consiglio per l’estate allora? È sicuramente iniziare a comprendere qual è il nostro fabbisogno nutrizionale individuale, capendo esattamente qual è il punto di partenza e qual è il nostro obiettivo finale, concretamente raggiungibile. Evitiamo “formule magiche” che potrebbero solo rivelarsi pericolose, ancor più in estate (non fosse altre per il caldo eccessivo, che va considerato). Ricordiamo che chi ben inizia è a metà dell’opera. Poniamoci piccoli obiettivi che devono essere ragionevoli (rispetto alla propria condizione e alle attitudini individuali) e misurabili, possibilmente da una persona terza, che, dicendoci la verità, ci aiuta!

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 21 maggio 2021, ore 20,27. 

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