Salute&Benessere: Verso una dieta perfetta…a piccoli passi – La Plicometria

E’ dedicato ancora alla dieta l’argomento settimanale, nella rubrica “Salute&Benessere”, a cura della dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed iscritta anche all’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Una terza puntata (vedere le due precedenti postate in archivio) dove si parla di una dieta perfetta che può essere fatta anche a piccoli passi…

In alto: il plicometro meccanico

Negli ultimi due articoli, abbiamo visto i primi passi per una dieta perfetta. Oggi, e nelle prossime settimane, entreremo in aspetti più tecnici, che cercherò di rendere chiari, affinché tutti voi, cari lettori, possiate capire perché è sempre importante scegliere un professionista qualificato (necessariamente un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista). Non si deve mai mettere la propria salute nelle mani di ciarlatani o incapaci!

Si è visto come la visita dal nutrizionista parta sempre da un colloquio accurato in cui sarà presa visione delle analisi del sangue (ricordiamo che la diagnosi è sempre affidata al medico curante) e saranno rilevati il peso, l’altezza e le circonferenze. Parallelamente alle circonferenze saranno misurate le pliche, utilizzando un plicometro certificato e gli standard internazionali della plicometria, che è una metodica di valutazione indiretta della composizione corporea secondo un modello bi-compartimentale, basato sulla divisione in due compartimenti del corpo umano: una componente grassa e una magra.

La plicometria consiste nella rilevazione di alcune pliche corporee di grasso sottocutaneo attraverso uno strumento professionale simile a un calibro chiamato appunto plicometro. La rilevazione della plica consiste essenzialmente nello staccare, attraverso una presa a pinza di pollice e indice, lo spessore di sottocute, misurando con l’altra mano lo spessore stesso (in millimetri) servendosi del plicometro. La metodica ha il difetto di essere dipendente dalla capacità dell’operatore e dalla qualità dello strumento: più è bravo chi la esegue con uno strumento certificato e minore sarà l’errore. La bravura dell’operatore si basa sull’esperienza, ma è fondamentale usare un plicometro professionale certificato (in metallo) piuttosto che piccoli calibri economici in plastica che perdono subito la taratura.

A livello internazionale esistono protocolli che prevedono la rilevazione delle pliche a 3 o a 7 punti, secondo le valutazioni del professionista; in particolare, secondo le formule di “Jackson & Pollock”:

  • a 3 pliche per l’uomo, le misurazioni saranno all’Addome, Pettorale e Coscia;
  • a 3 pliche per la donna le misurazioni saranno al Tricipite, Soprailiaca e Coscia;
  • a 7 pliche: le misurazioni saranno al Bicipite, Tricipite, Addome, Soprailiaca, Sottoscapolare, Pettorale e Coscia.

La metodica sfrutta la stretta correlazione tra grasso sottocutaneo, grasso totale e densità corporea per ricostruire, tramite grafici o equazioni specifiche per la popolazione, la percentuale di massa grassa e, per differenza, quella di massa magra. Il valore fondamentale rilevato con la plicometria è la somma delle pliche, un valore che confrontato nel tempo può realmente indicarci landamento dei risultati.

La plicometria non è utilizzabile con persone molto obese (in quanto la misurazione delle pliche risulterebbe poco attendibile), ma è un ottimo metodo per effettuare anche un buon lavoro con tanti sportivi, anche amatoriali, mediamente in forma o in lieve sovrappeso. Importanti informazioni da integrare con gli spessori rilevati in sede di plicometria possono essere tratte dalla misurazione delle circonferenze corporee. Generalmente la misurazione delle circonferenze corporee (vita, fianchi, addome, torace, braccio e coscia) sono utilissime poi per effettuare una corretta analisi dei risultati integrandole con le pliche corrispondenti. Il valore in centimetri può subire numerosi combinazioni diverse, ma ciò che conta è la variazione del valore in rapporto alla variazione della plica sottocutanea di grasso locale: solo in questo modo sapremo esattamente in che direzione stiamo andando attraverso un ragionamento di tipo qualitativo. Non è detto che una diminuzione della circonferenza “Coscia” di una signora palesi sicuramente un miglioramento anzi, potrebbe palesare un peggioramento in termini di composizione corporea qualora la plica “Coscia” fosse rimasta invariata o addirittura aumentata nel tempo. Viceversa, non creiamo false speranze in un ragazzo che vede aumentare la sua circonferenza “Braccio” se quell’aumento è dato solo da un concomitante cospicuo aumento della plica “Tricipite.

Se la plicometria è un’analisi quantitativa, la BIA (bio-impedenziometria), come vedremo la prossima settimana, è un’analisi qualitativa che stabilisce i livelli di idratazione intra ed extracellulare e determina in modo indiretto la percentuale di grasso corporeo e di massa magra. I passi verso una dieta perfetta sono i risultati scientifici di determinati esami individuali, come la plicometria, che abbiamo visto oggi, o la bioimpedenziometria e l’adipometria, che vedremo nelle prossime settimane, tutti strumenti che da tempo utilizzo con successo nella mia attività di biologo nutrizionista.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 13 aprile 2018, ore 18,21.

 

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