E’ diviso in tre filoni l’iter giudiziario scaturito dalla imponente operazione antimafia che, su indagini della DDA di Messina, venne eseguita dai carabinieri il 22 febbraio scorso, con 81 persone arrestate e 5 sottoposte ad obblighi, nell’ambito della riorganizzazione del clan mafioso dei “Barcellonesi” (in archivio, sul link Cronaca, tutti i dettagli riportati al tempo. Per il filone relativo a droga (traffico, spaccio, detenzione) e armi, sono state 36 le persone indagate a conclusione delle indagini e ieri sono arrivate 16 condanne nell’ambito dell’operazione denominata “FURIA”…
E’ diviso in tre filoni l’iter giudiziario scaturito dalla imponente operazione antimafia che, su indagini della DDA di Messina, venne eseguita dai carabinieri il 22 febbraio scorso, con 81 persone arrestate e 5 sottoposte ad obblighi, nell’ambito della riorganizzazione del clan mafioso dei “Barcellonesi” (in archivio, sul link Cronaca, tutti i dettagli riportati al tempo. Per il filone relativo a droga (traffico, spaccio, detenzione) e armi, sono state 36 le persone indagate a conclusione delle indagini e ieri sono arrivate 16 condanne nell’ambito dell’operazione denominata “Furia”, decise, con il rito abbreviato, dal Gup del Tribunale di Messina Eugenio Fiorentino. In questo caso si trattava dell’indagine sulla riorganizzazione del traffico di droga che ha avuto origine nel 2017 a seguito della scarcerazione di Carmelo Mazzù, di Oliveri e che aveva portato a suo tempo all’emissione da parte del Gip del Tribunale di Messina Monica Marino a 25 ordinanze di custodia cautelare. In precedenza in 6 avevano scelto di proseguire con il rito ordinario, in 16 avevano optato per l’abbreviato e altri avevano concordato il patteggiamento della pena.
Ecco le condanne inflitte ieri dal Gup Fiorentino per i 16 giudizi abbreviati:
Francesco Aiello, 7 anni e 4 mesi; Giovanni Alessi, 13 anni e 6 mesi; Stellario Bernava, 7 anni; Carmelo Caggegi, 2 anni e 6 mesi (è stato assolto da un capo d’imputazione); Alfio Campo, 7 anni e 6 mesi; Giuseppe Chiofalo, 7 anni e 6 mesi; Carmelo Donato, 20 anni; Tindaro Giardina, 12 anni e 8 mesi; Alessandro Giusti, 6 anni e 10 mesi; Antonino Iacono, 2 anni e 8 mesi ( concesse le attenuanti generiche); Carmelo Mazzù, 13 anni e 6 mesi; Jesus Matias Piccolo, 2 anni e 6.000 euro di multa; Antonino Pirri, 7 anni e 4 mesi; Piero Salvo, 10 anni, 4 mesi e 10 giorni; Manuel Santi Scardino, 1 anno e 4 mesi (pena sospesa); Antonio Zocca, detto “Antonello”, 7 anni e 2 mesi.
LE ACCUSE
I carabinieri, in particolare, hanno ricostruito episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti e possesso di armi, prevalentemente nel 2017, tra Messina, Milazzo, Falcone, Isole Eolie, Catania, Merì, Barcellona. Si tratta di uno stralcio della mega operazione in cui sono confluiti tre filoni investigativi gestiti dai carabinieri del Comando provinciale di Messina e delle Compagnie di Barcellona e Milazzo di eseguire tra Sicilia e Calabria misure cautelari emesse, su richiesta della DDA di Messina.
Il blitz scattò lo scorso 22 febbraio, con 86 persone sottoposte a misura cautelare (81 arrestate e 5 con obblighi) a risultato di una capillare attività coordinata dal Procuratore aggiunto di Messina Vito Di Giorgio e dai tre sostituti della DDA Fabrizio Monaco, Antonella Fradà e Francesco Massara, sul clan mafioso dei “Barcellonesi”. Un gruppo storicamente radicato nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto, capace di esercitare anche nei centri vicini del comprensorio tirrenico messinese un costante tentativo di infiltrazione in attività imprenditoriali ed economia lecita, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (attraverso l’acquisizione di imprese intestate a prestanome o imponendo, con metodo mafioso, la fornitura dei prodotti), sia nel business dei locali notturni del litorale tirrenico, oltre a tentare di condizionare le campagne elettorali.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, sabato 16 luglio 2022, ore 11,04.