Parla l’imprenditore pattese ANTONINO GIARDINA e il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, al secondo mandato, CARMELO PIETRAFITTA (foto in alto) e il geometra GIUSEPPE DI NATALE, esperto tecnico di fiducia del primo cittadino, sono indagati per induzione indebita a dare o promettere utilità con l’aggravante mafiosa. Questa la novità degli ultimi giorni scaturita dall’inchiesta che, scattata lo scorso 29 luglio, vede ristretto in carcere l’ex capo del clan mafioso dei “Mazzarroti” ed ex pentito CARMELO BISOGNANO ed i fratelli, originari di Patti, gli imprenditori Antonino e DAVIDE Giardina (il primo in carcere, il secondo agli arresti domiciliari). Secondo le rivelazioni di Giardina (da valutare per la conferma o meno), lo stesso avrebbe versato da 50 a 60.000 euro al sindaco per avere in cambio l’affidamento di lavori pubblici. Il servizio sul link Cronaca…
GIUSEPPE LAZZARO
Parla Antonino Giardina e il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea Carmelo Pietrafitta e il geometra Giuseppe Di Natale, esperto tecnico di fiducia del primo cittadino, sono indagati per induzione indebita a dare o promettere utilità con l’aggravante mafiosa.
Questa la novità degli ultimi giorni scaturita dall’inchiesta che, scattata lo scorso 29 luglio, vede ristretto in carcere l’ex capo del clan mafioso dei “Mazzarroti” ed ex pentito Carmelo Bisognano ed i fratelli, originari di Patti, gli imprenditori Antonino e Davide Giardina (il primo in carcere, il secondo agli arresti domiciliari). Come già pubblicato nei giorni scorsi e visibile in archivio sul link Cronaca, il Tribunale del Riesame di Messina ha confermato la detenzione dei tre suddetti indagati con l’accusa di intestazione fittizia di beni e società ma escludendo l’aggravante mafiosa. Il tutto per intraprendere – secondo l’accusa contestata dalla DDA di Messina – nuove iniziative imprenditoriali nel settore del movimento terra e delle manutenzioni di lavori pubblici commissionati dal Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, attraverso l’interposizione dei fratelli Antonino e Davide Giardina, ai quali sarebbero stati intestati fittiziamente beni e due società, riconducibili allo stesso Bisognano.
Ad accusare il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea e il suo esperto, scelto per migliorare l’andamento dell’Ufficio Tecnico comunale, è l’imprenditore Antonino Giardina, attualmente detenuto in carcere, da sempre vicino a Bisognano. A seguito delle sue dichiarazioni, rese nell’interrogatorio di garanzia dello scorso 1 agosto, i sostituti procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, Piero Vinci e Fabrizio Monaco, con procedimento dello scorso 8 agosto, hanno emesso un decreto di perquisizione e sequestro, eseguito pochi giorni prima di Ferragosto nelle abitazioni del sindaco e del suo esperto al comune. Perquisizione estesa anche negli uffici del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e in locali riconducibili ad altri funzionari.
Il provvedimento riguarda il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Carmelo Pietrafitta, 58 anni, eletto sindaco per il secondo mandato nel 2023 da unico candidato e battendo il…quorum e che, in consiglio, conta su una maggioranza bulgara e senza opposizione e il geometra Giuseppe Di Natale, 70 anni, tecnico esperto di fiducia del primo cittadino. Per l’esecuzione del decreto di perquisizione, la Procura ha delegato gli ufficiali di polizia giudiziaria del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Messina, con facoltà di sub delega, incaricati anche di consegnare copia del provvedimento agli interessati, i quali contemporaneamente si sono recati a Mazzarrà e a Novara di Sicilia.
LE ACCUSE
Secondo il primo capo di imputazione, frutto delle accuse mosse da Antonino Giardina, il Pietrafitta, nella qualità di sindaco, avrebbe percepito indebitamente somme di denaro per un ammontare complessivo stimato tra i 50 e i 60.000 euro. Tali somme, stando alla ricostruzione accusatoria, sarebbero state corrisposte da Antonino Giardina come corrispettivo per l’affidamento diretto o in subappalto di lavori pubblici commissionati dal Comune tra il 2018 e il 2023 (cioè nei cinque anni del primo mandato da sindaco di Pietrafitta). Il secondo capo di imputazione riguarda invece il geometra Di Natale, che, sempre per l’accusa, avrebbe posto in essere atti diretti a indurre Giardina ad ulteriori dazioni di denaro quale contropartita di nuovi affidamenti. L’imprenditore Antonino Giardina ha dichiarato nell’interrogatorio in carcere che, a seguito del suo rifiuto, le commesse sarebbero state interrotte o ridotte in misura significativa e ha ricostruito i suoi rapporti con Pietrafitta, iniziati già nel 2007-2008, quando questi era assessore, e consolidatisi dopo la sua elezione a sindaco, nel 2018. Le presunte dazioni di denaro, secondo la versione dell’imprenditore pattese, sarebbero avvenute nel garage dell’abitazione del sindaco. A supporto delle dichiarazioni, Giardina ha fatto riferimento anche a registrazioni di colloqui custodite sul proprio telefono, sequestrato dagli inquirenti. Le accuse mosse dovranno ancora essere vagliate in contraddittorio per essere riscontrate.
Attraverso l’avvocato Tino Celi che lo difende, il sindaco Pietrafitta ha diffuso una dichiarazione con cui respinge le contestazioni. «So bene – ha affermato il primo cittadino mazzarrese – che chi riveste incarichi pubblici può diventare bersaglio di accuse strumentali. Ho accettato con consapevolezza anche questo rischio ma non ho nulla da temere: la mia coscienza è pulita e le ipotesi contestate sono prive di fondamento. Non è piacevole vedersi additati come disonesti ma intendo ribadire a tutti i cittadini che continuerò a impegnarmi con determinazione». Il primo cittadino ha richiamato i risultati amministrativi ottenuti negli ultimi anni, sottolineando come «Mazzarrà abbia potuto rialzare la testa dopo una parentesi negativa» e ha confermato la propria fiducia nella magistratura: «Sono certo che le Istituzioni restituiranno presto lustro alla dignità morale del nostro territorio».
A sua volta, il geometra Giuseppe Di Natale, difeso dall’avvocato Nino Todaro (che è anche sindaco del comune di Montalbano Elicona), ha affidato una nota in cui rimarca la propria estraneità. «In merito al mio coinvolgimento – ha dichiarato l’esperto tecnico del sindaco Pietrafitta – confermo la massima fiducia nell’operato della magistratura. Sono certo che, attraverso un sereno svolgimento delle indagini, emergerà la verità. Dimostrerò in ogni sede, con piena trasparenza, la mia totale estraneità alle ipotesi contestate».
L’inchiesta della DDA di Messina prosegue per accertare eventuali responsabilità in ordine alle procedure amministrative oggetto di contestazione e al presunto ruolo del gruppo Giardina nel sistema degli appalti pubblici.
Edited by, mercoledì 27 agosto 2025, ore 12,18.