Nuova miccia politica a Sant’Agata di Militello sul caso della bretella di collegamento dell’antica regia trazzera S. Agata-Alcara-Cesarò, in contrada Orecchiazzi, già oggetto di una interrogazione nei giorni scorsi del consigliere di maggioranza ALBERTO FERRAU’. L’opera, finanziata con 200.000 euro dal Ministero dell’Interno nel 2018 per migliorare la viabilità e la sicurezza sulla Strada Provinciale 161, dopo quasi due anni dalla conclusione dei lavori è rimasta in gran parte inutilizzata, con il rischio che si trasformi in un’opera fantasma. Interrogazione della minoranza consiliare e atti inviati anche alla Procura di Patti e alla Corte dei Conti. Il servizio (nelle foto in montaggio la strada del contendere, i consiglieri Ferraù e DANIELA PILATO e quelli della minoranza)…
TERESA FRUSTERI
Nuova miccia politica a Sant’Agata di Militello sul caso della bretella di collegamento dell’antica regia trazzera S. Agata-Alcara-Cesarò, in contrada Orecchiazzi. L’opera, finanziata con 200.000 euro dal Ministero dell’Interno nel 2018 per migliorare la viabilità e la sicurezza sulla Strada Provinciale 161, dopo quasi due anni dalla conclusione dei lavori è rimasta in gran parte inutilizzata, con il rischio che si trasformi in un’opera fantasma.
A sollevare il caso sono stati i consiglieri comunali del gruppo di minoranza Giuseppe Puleo, Francesca Alascia, Calogera Caruso e Paolo Starvaggi, che hanno presentato una dettagliata interrogazione al sindaco Bruno Mancuso e al consiglio comunale, trasmessa anche alla Procura della Repubblica di Patti, alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno.
Secondo i consiglieri di opposizione, l’intera vicenda presenterebbe diversi nodi irrisolti: la strada sarebbe stata scelta come destinataria del finanziamento nonostante nel territorio vi siano emergenze viarie più gravi (Calarco, Scafone, Vallebruca, Iria); il progetto sarebbe stato approvato senza i necessari pareri del Demanio regionale e della Città Metropolitana di Messina, competenti in materia; i fondi ministeriali non sarebbero ancora stati erogati, mentre il Comune ha anticipato somme proprie per pagare lavori e tecnici, aggravando il bilancio con interessi passivi; a distanza di tempo, l’arteria è rimasta chiusa al transito, ad eccezione di un nucleo familiare residente, con un utilizzo quindi molto limitato.
I consiglieri chiedono inoltre chiarimenti sul perché la strada sia stata interdetta per due anni dopo i lavori, sul mancato adeguamento alla nuova ordinanza comunale (n. 104 del 5 agosto 2025) e sulle eventuali pressioni politiche per mantenerne l’uso esclusivo. La vicenda ha creato fibrillazioni anche all’interno della maggioranza. Nella famiglia residente lungo la strada figura infatti la consigliera comunale di maggioranza Daniela Pilato, appartenente allo stesso gruppo consiliare del consigliere Alberto Ferraù, che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione chiedendo la revoca dell’ordinanza che apre la strada al pubblico transito (vedere servizio pubblicato in archivio sul link Politica ndr). Un intreccio che, secondo l’opposizione, rischia di far venir meno le finalità del finanziamento, trasformando un’opera pubblica in una strada di fatto privata.
A complicare lo scenario, secondo notizie di stampa, ci sarebbe stata anche la protesta dell’assessore alla Viabilità Domenico Barbuzza, che avrebbe rimesso la delega per non essere stato coinvolto nel tavolo tecnico che ha portato al nuovo provvedimento di apertura. La vicenda non rimane confinata al piano politico. I consiglieri hanno trasmesso l’interrogazione anche alla Procura della Repubblica di Patti per eventuali profili penali e alla Corte dei Conti per verificare possibili danni erariali e distrazione di fondi pubblici. Intanto, i cittadini restano in attesa di sapere se quella che doveva essere un’opera per la sicurezza collettiva diventerà davvero fruibile o se rimarrà l’ennesimo “cantiere incompiuto” che pesa sulle casse comunali.
Edited by, sabato 16 agosto 2025, ore 14,30.