
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di lipedema, ma molte persone non sanno ancora esattamente di cosa si tratti. Eppure è una condizione molto diffusa poichè colpisce quasi solo le donne e può rendere la vita quotidiana davvero difficile. Il problema? È ancora poco conosciuta e spesso confusa con la normale obesità. Spiega tutto la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”. Il servizio…
ISABELLA SALVIA
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di lipedema, ma molte persone non sanno ancora esattamente di cosa si tratti. Eppure è una condizione molto diffusa poichè colpisce quasi solo le donne e può rendere la vita quotidiana davvero difficile. Il problema? È ancora poco conosciuta e spesso confusa con la normale obesità.
Il lipedema è un disturbo del tessuto adiposo perchè in alcune zone del corpo, soprattutto gambe e glutei, ma a volte anche braccia, si accumula grasso in modo anomalo e doloroso. Questa è una condizione cronica, cioè tende a peggiorare nel tempo se non viene riconosciuta e gestita.
A differenza degli accumuli di grasso “comuni”, quello del lipedema è spesso duro, sensibile al tatto e causa una sensazione di pesantezza costante. Non a caso viene chiamata anche “la malattia delle gambe pesanti”. Molte donne convivono per anni con sintomi che attribuiscono a una “cattiva circolazione” o alla semplice costituzione. I campanelli d’allarme, invece, sono abbastanza chiari:
• gambe voluminose ma piedi sottili
• facilità a formare lividi
• dolore al tatto
• gonfiore che peggiora la sera
• difficoltà nel dimagrire anche con dieta e sport
Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma molte evidenze indicano una forte componente genetica. Giocano un ruolo anche gli ormoni: non a caso il lipedema compare spesso in fasi delicate come pubertà, gravidanza o menopausa.
Riconoscere il lipedema può essere complicato perché non ci sono test diagnostici “ufficiali”. Serve l’occhio esperto di un medico che conosce la patologia, spesso un angiologo o un fisiatra specializzato.
Anche se non esiste una cura definitiva, oggi ci sono diversi modi per tenere sotto controllo i sintomi e rallentare la progressione:
• linfodrenaggio e massaggi decongestivi
• calze a compressione
• fisioterapia mirata
• attività fisica leggera ma costante (camminata, nuoto, bici)
• interventi di liposuzione specifici per il lipedema
La parte forse più difficile per chi convive con il lipedema è lo stigma. Molte donne, infatti, si sentono giudicate o accusate di non impegnarsi abbastanza. In realtà si tratta di una vera patologia, che può incidere sulla mobilità e sull’autostima.
Parlarne è il primo passo per aiutare chi ne soffre a riconoscerla, chiedere aiuto e trovare percorsi di cura adeguati. E soprattutto per fare in modo che questa malattia, oggi ancora sottovalutata, diventi finalmente visibile.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 28 novembre 2025, ore 17,35.