Termini Imerese: Usura, scattano 8 misure cautelari. Coinvolti un 34enne e un 60enne di Brolo

Ci sono anche due soggetti di Brolo, uno di 34 e l’altro di 60 anni, nell’operazione anti-usura scattata stamane a Termini Imerese da parte dei carabinieri della Sezione operativa del locale Reparto territoriale (foto in alto la caserma). Vittima una imprenditrice. I tassi usurari, a fronte dei prestiti, andava dal 60% al 1.029%. Con le accuse di usura, tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti (per altra vicenda), disposti otto obblighi di presentazione alla P.G. Il servizio sul link Sicilia News…

Sono coinvolti anche due uomini di Brolo, uno di 34 e l’altro di 60 anni, nell’operazione portata a termine dai carabinieri della Sezione operativa del Reparto territoriale di Termini Imerese, insieme ai militari dell’Arma delle Stazioni di Brolo, Volla e Sant’Anastasia (comuni in provincia di Napoli) per usura, tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.

I carabinieri hanno eseguito due distinte ordinanze di applicazione di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, all’esito dell’interrogatorio preventivo. Sono state emesse otto misure cautelari nei confronti di quattro termitani di età compresa tra i 27 ed i 52 anni, due brolesi di 34 e 60 anni, di un 42enne di Cercola (Napoli) e di un 47enne di Sant’Anastasia, tutti destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’operazione è il risultato di una complessa ed articolata attività di indagine, sviluppatasi tra settembre 2022 e agosto 2024, che ha permesso di individuare in primis una fitta rete di soggetti insospettabili, dediti alla concessione di numerosi prestiti a tassi usurari compresi tra il 60% e il 1.029% annuo, in favore di una imprenditrice di Termini Imerese. La donna, per far fronte a dei pregressi debiti accumulati, si era rivolta ad alcuni usurai senza tuttavia riuscire ad estinguere i debiti pregressi motivo per il quale è stata costretta a contrarne dei nuovi da altri usurai. È entrata così in un circolo vizioso che non le ha lasciato scampo.

Degli otto indagati due sono fratelli napoletani e, uno di loro, è già detenuto per altri reati. Proprio quest’ultimo, mentre si trovava in carcere, avrebbe minacciato telefonicamente la vittima per indurla a saldare il proprio debito, avendo prestato del danaro alla donna che doveva essere restituito con un tasso usurario del 73% annuo. Iniziava così la tentata estorsione in concorso con il fratello del detenuto libero che avrebbe minacciato l’imprenditrice, nell’intento di appropriarsi di due autovetture di proprietà della stessa. Tra gli altri “insospettabili” strozzini, figurano anche alcuni parenti della vittima, uno zio e un cugino. Questi, approfittando dello stato di necessità in cui versava la loro congiunta, le avrebbero elargito un prestito di 10.000 euro facendole credere che il denaro provenisse da pericolosi usurai del messinese che volevano restituita la somma con tassi di interesse pari al 60% annuo ma, nella realtà, erano lo zio e il cugino i reali usurai.

I carabinieri, oltre ad eseguire le otto misure cautelari, nei giorni scorsi hanno svolto anche un decreto di sequestro preventivo emesso nei confronti degli indagati dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, finalizzato alla confisca della somma di 13.000 euro ritenuta dagli inquirenti parte degli interessi illecitamente percepiti.

             g.l.

Edited by, giovedì 31 luglio 2025, ore 9,33. 

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