Violenza sessuale su una paziente 14enne: condannato in appello a 8 anni l’ex assessore regionale alla Famiglia Paolo Colianni

La Corte d’Appello di Caltanissetta ha condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere l’ex assessore regionale alla Famiglia, medico e psicoterapeuta PAOLO COLIANNI (foto in alto), padre dell’attuale assessore regionale FRANCESCO, che era stata condannato in primo grado, nel gennaio scorso, dal Tribunale di Enna, a 5 anni e 4 mesi, con l’accusa di violenza sessuale su una ragazza minore di 14 anni. La ragazzina, costituita parte civile, è assistita dagli avvocati TERESA STARVAGGI, FABIO REPICI e PAOLO STARVAGGI. Il servizio sul link Sicilia News…

La Corte d’Appello di Caltanissetta ha condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere l’ex assessore regionale alla Famiglia, medico e psicoterapeuta Paolo Colianni che era stata condannato in primo grado, nel gennaio scorso, dal Tribunale di Enna, a 5 anni e 4 mesi, con l’accusa di violenza sessuale su una ragazza minore di 14 anni.

La Corte di secondo grado ha escluso le attenuanti generiche e ha stabilito che la quantificazione del danno sarà stabilita in sede civile, diversamente dal Tribunale di Enna che aveva indicato in 150.000 euro il risarcimento. L’imputato, difeso dagli avvocati Maria Donata Licata e Pietro Granata, non era presente in aula. La famiglia della vittima era rappresentata dagli avvocati Teresa Starvaggi, Fabio Repici, del foro di Barcellona Pozzo di Gotto e Paolo Starvaggi, quest’ultimo del foro di Patti e noto esponente politico di Sant’Agata Militello. «La sentenza parla da sola» hanno detto all’uscita dal palazzo di giustizia gli avvocati.

L’imputato è il padre di Francesco Colianni, attuale assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità). Secondo l’accusa la ragazzina, che frequentava lo studio del dott. Colianni per sottoporsi alla psicoterapia, avrebbe manifestato una serie di disagi a scuola. Sarebbero state le insegnanti con le quali la vittima aveva parlato a fare partire l’inchiesta. Colianni rimane agli arresti domiciliari e potrà ricorrere in Cassazione. I vari episodi contestati sarebbero stati cristallizzati in una serie di prove acquisite dalla Procura e che hanno portato alla condanna.

             g.l.

Edited by, giovedì 4 dicembre 2025, ore 9,08. 

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