Op. “Affari di famiglia”: Annullate 10 condanne in Cassazione, 8 con rinvio e 2 senza

Colpo di scena nel grado finale di giudizio dell’operazione “AFFARI DI FAMIGLIA”, nata a seguito della retata antidroga sui Nebrodi scattata il 6 giugno 2014 e messa a segno dei carabinieri della Compagnia di Sant’Agata Militello con le Stazioni competenti e non. Un “affare” gestito, secondo la Dda di Messina che sosteneva l’accusa, dal clan dei Batanesi di Tortorici. La Corte di Cassazione ha annullato le 10 condanne emesse in appello un anno fa delle quali 8 (foto in alto) con rinvio davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria per un nuovo processo e 2 senza rinvio che, quindi, mandano assolti altrettanti imputati. Solo Gazzetta del Sud, in questo pezzo a firma del responsabile di Gl Press nella edizione di questa domenica 31 marzo, riporta la notizia…

Di Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud (edizione di domenica 31 marzo 2019)

Colpo di scena nel grado finale di giudizio dell’operazione “Affari di famiglia”, nata a seguito della retata antidroga sui Nebrodi scattata il 6 giugno 2014. La Corte di Cassazione, infatti, ha annullato otto condanne con rinvio mentre, per altre due, ha disposto il non rinvio, quindi mandando in pratica assolti, secondo la sentenza di primo grado, Giuseppe Consales, di Tortorici e Valentino Conti Bellocchi, di Torrenova. In appello il Consales era stato condannato ad 1 anno e 4 mesi e 6.000 euro di multa mentre il Conti Bellocchi era stato condannato ad 1 anno e 4 mesi e 4.000 euro con la sospensione della pena. Per gli altri otto imputati, ricorrenti davanti alla Suprema Corte e difesi dagli avvocati Alessandro Pruiti Ciarello, Benedetto Ricciardi, Stefano Rametta e Bernardette Grasso, è stato deciso l’annullamento con rinvio della condanna e, nei loro confronti, sarà celebrato un nuovo processo davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria. Si tratta di: Mirko Talamo ed il gemello Alessandro, Michele Bontempo Ventre, Salvatore Marino Gammazza, Sebastiano Galati Massaro, Antonino Conti Mica detto Massimo, Giuseppe Barbagiovanni e Salvatore Calogero Conti Bellocchi. Sono tutti residenti a Tortorici tranne il Bontempo Ventre che è di Rocca di Caprileone ed il Conti Bellocchi, di Torrenova. L’8 marzo dello scorso anno la Corte d’Appello di Messina, in riforma rispetto alla sentenza di primo grado (tribunale di Patti, 25 luglio 2016), aveva condannato a 10 anni e 6 mesi di reclusione, Antonino Conti Mica e Salvatore Marino Gammazza (assolti in primo grado) e rideterminato la pena nei confronti di Alessandro Talamo, dai 10 anni e 4 mesi del primo grado, a 13 anni e 1 mese; Giuseppe Barbagiovanni, a 10 anni e 9 mesi (3 anni e 8 mesi in primo grado); Michele Bontempo Ventre, a 10 anni e 9 mesi (4 anni in primo grado); Sebastiano Galati Massaro, a 10 anni e 9 mesi (in primo grado 3 anni e 6 mesi); Salvatore Calogero Conti Bellocchi, a 2 anni, 6 mesi+10.000 euro di multa (1 anno e 6 mesi in primo grado). In appello era stato assolto, perché il fatto non costituisce reato, Luca Talamo, di Tortorici (1 anno e mezzo in primo grado). Quindi, sostanzialmente, la Cassazione ha mutato il quadro della sentenza d’appello che, rispetto al primo grado, aveva registrato condanne molto più alte nei confronti di quasi tutti gli imputati. Le accuse contestate, a vario titolo, erano di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per alcuni con l’aggravante dell’associazione. L’operazione “Affari di famiglia” venne coordinata dalla Dda di Messina e dalla Procura di Patti ed eseguita dai carabinieri della Compagnia di Sant’Agata Militello insieme a quelli delle Stazioni di Tortorici, Rocca di Caprileone, Galati Mamertino, della Compagnia di Milazzo, della Stazione di Centuripe e di Catania, con 19 arresti e 3 obblighi e con i fari accesi su una ramificata organizzazione criminale, con base a Tortorici e controllata dal clan dei Batanesi, votata stabilmente al traffico e allo spaccio di droga nell’hinterland nebroideo.

Edited by, domenica 31 marzo 2019, ore 10,18. 

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