Capo d’Orlando: Padre e figlio persero la vita sulla A20, assolti due ex funzionari del CAS

Il giudice del Tribunale di Patti GIOVANNA CECCON ha assolto l’ex commissario straordinario del CAS CALOGERO BERINGHELI e l’ex dirigente dell’Area tecnica GASPARE SCEUSA, accusati di omissioni per l’incidente, avvenuto la sera del 21 gennaio 2011, sulla A20 dopo la galleria “Scafa” a Capo d’Orlando, nel quale persero la vita il maresciallo dei carabinieri, da poco in pensione, di Acquedolci SEBASTIANO ZINGALES ed il figlio GAETANO (foto in alto). Il servizio…

Il giudice monocratico del Tribunale di Patti Giovanna Ceccon ha assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, l’ex commissario straordinario del CAS, il Consorzio Autostrade Siciliano, Calogero Beringheli e l’ex dirigente dell’Area tecnica, Gaspare Sceusa (oggi in quiescenza), che erano stati rinviati a giudizio per l’incidente mortale nel quale, la sera del 21 gennaio 2011, sulla A20 Palermo Messina, persero la vita Sebastiano Zingales, maresciallo dei carabinieri di Acquedolci in pensione da tre settimane ed il figlio Gaetano, studente del liceo a Sant’Agata Militello.

Il giudice ha assolto i due imputati dalle accuse a loro carico consistenti, secondo il capo d’imputazione, nell’aver omesso di predisporre l’installazione di barriere di protezione adeguate nella zona a ridosso della galleria “Scafa” di Capo d’Orlando dove avvenne il tragico incidente. Nel tardo pomeriggio di quel 21 gennaio 2011 il maresciallo Zingales, il cui ultimo incarico era stato quello di comandante della Stazione dell’Arma di Sant’Agata Militello, alla guida della sua Ford Mondeo ed il figlio Gaetano, seduto sul sedile passeggero anteriore, si stavano recando a Patti per una visita odontoiatrica del ragazzo quando l’auto andò fuori controllo sull’asfalto viscido per la forte pioggia caduta quel giorno finendo contro il muro di contenimento. Il sottufficiale fu sbalzato dalla vettura ad alcune decine di metri di distanza mentre il figlio rimase incastrato tra le lamiere. Per entrambi, purtroppo, non ci fu nulla da fare. I due dirigenti del Cas erano stati rinviati a giudizio nel 2015 dal Gup del Tribunale di Patti con la citazione come responsabile civile dello stesso Consorzio. Al termine della requisitoria anche il pubblico ministero ha concluso con la richiesta di assoluzione accordata dal giudice che entro 90 giorni depositerà le motivazioni della sentenza. I familiari delle due vittime si sono costituiti parte civile rappresentati dagli avvocati Massimiliano Fabio e Letizia Pettineo, che valuteranno il ricorso in appello.

          Giuseppe Lazzaro

Edited by, mercoledì 22 febbraio 2023, ore 10,22. 

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