Capo d’Orlando: Testamento distrutto e lite tra fratelli, inammissibile il ricorso in Cassazione (solo civile)

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, solo civile in questo caso, per la vicenda di un testamento distrutto e che ha causato una lite tra fratelli e sorelle a Capo d’Orlando, i VITO. C’erano una parte civile costituita e gli imputati, condannati in primo grado e assolti in appello, difesi dall’avvocato GIACOMO PORTALE (foto in alto). La vicenda è chiusa…

Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud

La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso presentato da Laura Vito, parte civile costituita, assistita dall’avvocato Walter Mangano e condannandola al pagamento delle spese. Si chiude così definitivamente a Capo d’Orlando il caso inerente, come reato originario, la distruzione di un testamento olografo paterno e che aveva portato, il 21 maggio 2021, la Corte d’Appello di Messina a riformare la sentenza di primo grado, emessa dal giudice del Tribunale di Patti Eleonora Vona, ad 1 anno di reclusione (pena sospesa), assolvendo, perché il fatto non costituisce reato, le sorelle Antonia e Francesca Maria Vito e Leo Vito (nel frattempo deceduto), difese dall’avvocato Giacomo Portale. Il ricorso in Cassazione, per i soli effetti civili, è stato presentato dall’altra sorella, Laura Vito. Al centro della vicenda la scheda testamentaria redatta da Francesco Vito, padre delle tre donne, distrutta da Antonia Vito per ammissione della stessa, per impedirne la pubblicazione, stante che le ultime volontà del padre gratificavano maggiormente la sorella Laura, per poi procedere, dopo l’apertura della successione legittima, alla vendita di tutti i beni ereditari con la ripartizione del ricavato tra tutte le sorelle in parti uguali. Le imputate giustificarono il gesto di Antonia Vito, condiviso però anche dai restanti imputati, in quanto il testamento sarebbe stato poco leggibile e, comunque, per la sua distruzione sarebbe stata d’accordo anche l’altra sorella Laura. Senonché, dalla lettura della scheda e dall’esame dei numerosi testimoni escussi, era emerso che, anche se con qualche piccola difficoltà, a causa della grafia incerta per l’età avanzata del testatore, si comprendeva il contenuto del testamento, e poi nessun consenso aveva prestato Laura Vito per la distruzione del documento, e non poteva essere diversamente in considerazione dei conclamati rapporti conflittuali insorti tra le eredi subito dopo la morte del padre.

Edited by, domenica 25 settembre 2022, ore 11,16. 

         

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