Fondachelli Fantina: La gestione del Centro migranti. 14 indagati: tra di loro il sindaco e il figlio (ex sindaco)

Il dominio della famiglia di medici PETTINATO a Fondachelli Fantina, centro collinare sulle alture del barcellonese, non si ferma solo alla guida del comune: l’attuale sindaco, FRANCO PETTINATO (foto in alto), in passato è stato primo cittadino, poi ha lasciato lo scettro al figlio MARCO (foto sotto) che oggi è il presidente del consiglio con il padre primo cittadino. Adesso riemerge una inchiesta della Procura di Barcellona relativa al Centro migranti del luogo e per il quale, dopo la riformulazione delle accuse, il Procuratore GIUSEPPE VERZERA e il sostituto procuratore CARLO BRAY, hanno emesso l’avviso di conclusione per 14 indagati accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato: tra di loro anche i due PETTINATO e loro familiari. Il servizio…

Il Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Verzera ed il suo sostituto Carlo Bray, dopo aver riformulato le originarie ipotesi di reato di peculato nell’ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato, hanno nuovamente disposto la notifica dell’atto di conclusione delle indagini preliminari ai 14 indagati coinvolti nell’inchiesta avviata a seguito delle indagini scaturite da un esposto di “Save the Children” che ispezionò il Centro di accoglienza per migranti minori di Fondachelli Fantina il 10 febbraio 2016, raccogliendo le confidenze di minori sui presunti maltrattamenti subiti.

Tra i nomi degli indagati figurano l’ex sindaco ed attuale presidente del consiglio comunale di Fondachelli Fantina, il medico anestesista Marco Pettinato; il padre dello stesso, il medico Francesco, detto “Franco” Pettinato, rieletto sindaco al posto del figlio alle ultime amministrative della scorsa primavera ed i rispettivi fratelli e figli dei primi due, Danilo e Alessia, tutti della stessa famiglia impegnata fino al termine dell’estate del 2019 nella gestione del Centro di accoglienza per migranti minori non accompagnati di Fondachelli Fantina.

Il Centro migranti di Fondachelli Fantina

Ad aver ricevuto la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini sono stati: l’ex sindaco Marco Pettinato, 39 anni; il padre Franco Pettinato, 66 anni, all’epoca dei fatti esperto a titolo gratuito dello stesso Comune amministrato dal figlio; l’ex direttore amministrativo dell’Istituzione comunale per i servizi sociali, avvocata Rosa Angela Mazzeo, 46 anni; il fratello dell’ex sindaco, Pietro Danilo Pettinato, 37 anni, che lavorava come vigilante; il mediatore culturale di origini tunisine Imed Rihani, 38 anni, recidivo per precedenti giudiziari; l’operatore sociale Renzo Tindaro Campo, 44 anni; il presidente della cooperativa “Alba Nuova” Giraldo Martino Garofalo, 77 anni; uno dei coordinatori del centro, Fabio Bagnasco, 57 anni, giornalista pubblicista di Palermo; l’ex direttrice del Centro per i minori Claudia Russotti, 43 anni, di Motta Camastra; Carmelo Da Campo, 54 anni e Tello Waldo Humberto Morales, 63 anni, entrambi di Fondachelli, operatori delle strutture di accoglienza; e ancora l’ex direttrice del Centro per i minori Alessandra Tafuro 43 anni, di Barcellona; la psicologa e farmacista Alessia Pettinato, 32 anni, sorella dell’ex sindaco Marco; e Minna Riitta Aalto, 56 anni, una donna di origini finlandesi stabilitasi in paese, consigliere della cooperativa “Alba Nuova” ed allo stesso tempo dipendente quale ausiliaria dell’Istituzione comunale per i servizi sociali di Fondachelli.

L’accusa principale, per cui originariamente era stata chiesta dalla Procura la custodia cautelare in carcere per 11 dei 14 indagati, è quella di intermediazione e sfruttamento del lavoro minorile, in quanto, nella gestione del centro di accoglienza per minori non accompagnati, cui le vittime erano state affidate, avrebbero reclutato la manodopera di 10 minori e di altri soggetti ospiti del centro per attività lavorative in nero sia all’interno del centro, e per la pulizia dei locali, dei bagni e degli indumenti, che all’esterno del centro, per la raccolta di legna e nocciole, il taglio di erba, la pulizia di strade e di appartamenti e mansioni di lavapiatti in ristoranti, oltre al lavaggio di automobili e in ciò – secondo l’accusa – avrebbero approfittato del loro stato di bisogno e della particolare vulnerabilità di migranti. Oltre alle varie ipotesi d’intermediazione e sfruttamento minorile ad alcuni indagati si contestano una serie di maltrattamenti e persino pestaggi.

Leonardo Orlando, da Gazzetta del Sud

Edited by, mercoledì 30 agosto 2023, ore 11,00. 

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