Gliaca di Piraino: Svolta la festa di Maria SS. di Lourdes

E’ segnato l’11 febbraio, nel calendario liturgico, il giorno dedicato a MARIA SANTISSIMA di LOURDES che, con il nome di IMMACOLATA CONCEZIONE, apparve alla ragazzina BERNADETTE SOUBIROUS nel 1858 nel villaggio di Lourdes, sui Pirenei, in Francia. E a Gliaca, popolosa frazione di Piraino, si è svolta la prima festa dell’anno solare (la successiva sarà la prima domenica di agosto) con la presenza del Vescovo della diocesi di Patti, Mons. GUGLIELMO GIOMBANCO (foto in alto la statua della Madonna di Lourdes a Gliaca). Servizio, storia della Madonna di Lourdes e foto…

Si è svolta ieri la festa, la prima dell’anno solare, in onore di Maria Santissima di Lourdes nella popolosa frazione di Gliaca, allestita dal parroco della chiesa della Beata Vergine di Lourdes, guidata da padre Antonio Mancuso, con il Comitato Festa, la Diocesi di Patti e l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Cipriano.

Alle 8,30 è stata celebrata la Santa Messa con unzione dei malati in occasione della contemporanea XXXII Giornata Mondiale del Malato indetta da Papa Giovanni Paolo II, adesso Santo, nel 1993.

Al termine c’è stato l’ingresso della banda musicale “Vincenzo Bellini” di Sinagra diretta dal maestro Giuseppe Mancuso che ha animato tutta la parte musicale, comprese le processioni.

Padre Giuseppe Vivaldi Maimone durante l’omelia della Santa Messa solenne del mattino

Alle 10,30 i fedeli si sono radunati nella Chiesa vecchia dove si è svolta la benedizione delle rose e c’è stata processione con la reliquia di Santa Bernadette fino alla chiesa parrochiale. Qui, alle 11, è stata celebrata la Santa Messa solenne cantata dalla Corale Parrocchiale e con offerta delle rose. Ad officiarla il giovane Giuseppe Vivaldi Maimone, originario di Capizzi, dalla nomina (ottobre 2023) vice parroco alla chiesa del Sacro Cuore di Patti. Prima dell’Offertorio il co-celebrante, padre Mancuso, con il celebrante, ha impartito l’unzione agli ammalati che si sono messi in fila o alle persone che ne avevano bisogno. Al termine della funzione c’è stata la discesa del simulacro della Madonna di Lourdes dall’altare e la recita della Supplica sul sagrato della chiesa.

La Corale che ha animato la Santa Messa solenne del mattino

La breve processione dopo la Santa Messa solenne delle 11 e, in basso, il momento del rientro

Nel tardo pomeriggio si è svolta la processione con fiaccolata del simulacro delle Madonna di Lourdes per le vie di Gliaca. Alle 18,30 si è svolta la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo della diocesi di Patti, Mons. Guglielmo Giombanco, cantata dalla Corale Vicariale con la Benedizione Eucaristica. Hanno animato la Pastorale Sanitaria, gli ammalati, i rappresentanti dell’Unitalsi e delle associazioni di volontariato.

Il Vescovo Guglielmo celebra la messa serale con padre Antonio Mancuso co-celebrante

In serata fraternità nel salone parrocchiale e intrattenimento musicale con D.j. Fradan e sorteggio.

Al rientro dalla processione sono stati sparati i fuochi artificiali dalla ditta “Russo” di Castell’Umberto.

La reposizione del simulacro di Maria Santissima di Lourdes nella sua cappella avverrà domenica prossima, 18 febbraio, dopo la Santa Messa dell’Ottava delle ore 18,30. La festa estiva si svolgerà il 4 agosto.

STORIA DELLA MADONNA DI LOURDES

La statua della Madonna di Lourdes

Nostra Signora di Lourdes (o l’Immacolata Concezione di Lourdes o, più semplicemente, Madonna di Lourdes) è l’appellativo con cui la Chiesa Cattolica venera Maria, in seguito alle apparizioni avute nel 1858 da Bernadette Soubirous. Il nome della località si riferisce al comune francese di Lourdes, nel cui territorio – tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858 – la giovane Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo, riferì di aver assistito a diciotto apparizioni di una “bella signora” in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. A proposito della prima, la giovane affermò «Io scorsi una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi». Questa immagine della Vergine, vestita di bianco, con una cintura azzurra che le cingeva la vita e una rosa gialla per piede, è poi entrata nell’iconografia classica. Nel luogo indicato da Bernadette come teatro delle apparizioni fu posta nel 1864 una statua della Madonna. Intorno alla grotta delle apparizioni è andato nel tempo sviluppandosi un imponente Santuario. Attorno al luogo di culto si è ampliato successivamente un importante movimento di pellegrini. Si calcola che oltre 700 milioni di persone abbiano visitato il Santuario di Lourdes.

Il racconto di Bernadette

Dettaglio delle diciotto apparizioni, secondo il racconto di Bernadette:

11 febbraio 1858: prima apparizione. Bernadette raggiunge Massabielle per raccogliere legna in compagnia di una sorella e di un’amica. Intenta a levarsi le calze per attraversare il fiume Gave, ode una sorta di suono di vento e volgendo lo sguardo verso la grotta vede una signora misteriosa. Lei stessa riferirà poi: “Ho visto una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla su ogni piede”. Bernadette, dopo aver fatto il segno della Croce, si unisce a lei nella recita del Rosario. Al termine della preghiera, la signora svanisce improvvisamente;

14 febbraio 1858: seconda apparizione. Bernadette chiede insistentemente alla madre di poter tornare alla grotta, perché interiormente sente di dover tornare, e la madre cede. La ragazzina, dopo aver recitato una decina del Rosario davanti alla grotta, vede la signora misteriosa. Bernadette le getta dell’acqua benedetta e la signora, sorridendo, inchina la testa. Poi, dopo aver concluso la recita del Rosario, scompare;

18 febbraio 1858: terza apparizione. Per la prima volta la signora rivolge la parola a Bernadette, che le porge una penna e un pezzo di carta, chiedendole di scrivere il suo nome. La signora le risponde: “Non è necessario”, poi continua: “Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo ma nell’altro. Potete avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni?”;

19 febbraio 1858: quarta apparizione. Bernadette si reca alla grotta con una candela benedetta;

20 febbraio 1858: quinta apparizione. La signora insegna a Bernadette una preghiera personale. Al termine dell’apparizione la ragazzina è pervasa da tristezza;

21 febbraio 1858: sesta apparizione. La voce si è sparsa e Bernadette viene seguita alla grotta da circa cento persone. Di buon mattino la signora appare a Bernadette, che alla fine è interrogata dal commissario di polizia Jacomet, che vorrebbe sapere tutto quel che ha visto, mentre la ragazzina riferisce solo “Aquerò” (Quella là);

23 febbraio 1858: settima apparizione. Bernadette, con circa 150 persone, raggiunge la grotta dove riceve un segreto dalla signora (solamente per sé stessa);

24 febbraio 1858: ottava apparizione. La signora si rivolge a Bernadette dicendole: “Penitenza! Penitenza! Penitenza! Pregate Dio per i peccatori! Bacerete la terra in espiazione dei peccatori!”;

25 febbraio 1858: nona apparizione. Bernadette è accompagnata da circa 300 persone. Su richiesta della signora, Bernadette scava con le mani nel terreno melmoso e trova, non subito, una sorgente d’acqua. Bernadette riferisce: “Lei mi ha detto di andare a bere alla fonte (…). Trovai soltanto un po’ di acqua fangosa. Alla quarta prova potei bere. Lei mi ha fatto anche mangiare dell’erba che si trovava vicino alla sorgente. Quindi la visione scomparve. E poi me ne andai”. Dinanzi alla folla che le dice: “Sai che ti credono pazza facendo cose simili?”, lei risponde semplicemente: “È per i peccatori”;

27 febbraio 1858: decima apparizione. Bernadette beve l’acqua della fonte e compie gesti di penitenza. L’apparizione è silenziosa. Assistono circa 800 persone;

28 febbraio 1858: undicesima apparizione. Bernadette prega, bacia la terra e cammina in ginocchio in segno di penitenza. Sono presenti circa 1.000 persone. Alla fine dell’apparizione viene portata a casa del giudice Ribes, che minaccia di condurla in prigione;

1º marzo 1858: dodicesima apparizione. È presente per la prima volta un sacerdote, insieme ad altre 1.500 persone circa. Nella notte si verifica il primo presunto miracolo: una donna di nome Caterina Latapie, di Loubajac, immerge il suo braccio slogato nell’acqua della fonte, e riacquista la mobilità dell’arto;

2 marzo 1858: tredicesima apparizione. La signora, rivolgendosi a Bernadette, dice: “Dite ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella”. Bernadette riferisce la richiesta al parroco di Lourdes, il sacerdote Peyramale, che però è interessato solo a un’unica informazione: il nome della signora! Inoltre pretende una prova: veder fiorire il roseto (di rose canine) della grotta in pieno inverno;

3 marzo 1858: quattordicesima apparizione. Di buon mattino Bernadette si reca alla grotta, attorniata da circa 3.000 persone. Tuttavia l’apparizione non avviene. Dopo la scuola però Bernadette sente l’invito interiore della signora: si reca nuovamente alla grotta e le chiede il suo nome. La signora risponde con un sorriso. Il parroco però insiste: “Se la signora desidera realmente una cappella, che dica il suo nome e che faccia fiorire il roseto della grotta”;

4 marzo 1858: quindicesima apparizione. Essendo l’ultimo giorno della quindicina, le circa 8.000 persone presenti attendono un miracolo. Invece la visione è silenziosa. Il parroco Peyramale rimane fermo sulla sua posizione. Nei seguenti 20 giorni Bernadette, non sentendo più l’invito interiore della signora, non si reca più alla grotta;

25 marzo 1858: sedicesima apparizione. Finalmente la signora, anche se il roseto non fiorisce, rivela il suo nome, rispondendo alla domanda con queste parole pronunciate in dialetto guascone, l’unica lingua che Bernadette comprende: «Que soy era Immaculada Councepciou». «Io sono l’Immacolata Concezione».

La ragazzina se ne va correndo e, durante il cammino, ripete in continuazione le parole ascoltate, che per lei sono incomprensibili. La frase emoziona e impressiona il parroco. Bernadette ignorava l’espressione teologica che descrive la Vergine. Solo quattro anni prima, nel 1854, Papa Pio IX ne aveva fatto un dogma della fede cattolica. Bernadette riferì: “Lei alzò gli occhi al cielo, unendo, in segno di preghiera, le Sue mani che erano tese e aperte verso la Terra, e mi disse: «Io sono l’Immacolata Concezione»;

7 aprile 1858: diciassettesima apparizione. Bernadette tiene in mano una candela accesa, la cui fiamma avvolge a lungo la sua mano senza bruciarla. Tale episodio è constatato da un medico presente all’apparizione, il dottor Dozous;

16 luglio 1858: diciottesima apparizione. Bernadette sente ancora la misteriosa chiamata interiore a raggiungere la grotta. Intanto però la polizia ha vietato l’accesso e chiuso l’area della grotta con un’inferriata. Bernadette si reca allora sulla sponda opposta del Gave, di fronte alla grotta, nella prateria. Dichiara tuttavia di aver visto la signora vicina come le altre volte, come se fosse stata davanti alla grotta. Precisamente riferisce: “Mi sembrava di essere dinanzi alla grotta, alla stessa distanza delle altre volte, io vedevo soltanto la Vergine, non l’ho mai vista così bella!”.

Il 9 novembre 1907 Papa San Pio X introdusse l’indulgenza di 300 giorni per ogni invocazione di Nostra Signora di Lourdes. Ciò era segno dell’implicito assenso pontificio alla veridicità delle apparizioni.

Sul versante opposto ci sono la fermezza di Bernadette Soubirous, la convinzione incrollabile del parroco Peyramale (inizialmente scettico), l’adesione dapprima timida e poi sempre più convinta e diffusa dei fedeli, l’indagine e alla fine la dichiarazione formale di autenticità da parte della Chiesa Cattolica. Sempre nell’ambito delle apparizioni mariane lo stesso schema di adesione/scetticismo e lo stesso atteggiamento delle autorità ecclesiali e statali, si è ripetuto in molti altri casi, tra cui le apparizioni del 1917 a Fatima (Portogallo) ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco. Molti studiosi di mariologia (l’insieme degli studi che tratta delle presunte apparizioni della Madonna, dei messaggi che avrebbe rivolto e delle relative implicazioni teologiche e soteriologiche) affermano che le due grandi manifestazioni di Maria a Lourdes e Fatima avrebbero un comune filo conduttore, essendo una il proseguimento dell’altra. Bernadette affermò che la “signora” si sarebbe presentata (alla sedicesima apparizione) il 25 marzo 1858 (festa dell’Annunciazione) come l’Immacolata Concezione. In tutte le apparizioni la “signora” si era sempre rivolta a Bernadette nell’unico idioma a lei noto, il dialetto guascone. Anche in quell’occasione, la “signora” le rivelò testualmente: “Que soy era Immaculada Councepciou”. “Que” è una preposizione enunciativa, intraducibile. “Soy” è la prima persona dell’indicativo presente “essere” (sono). “Era” è l’articolo determinativo (la), femminile di “eth” (il). Quindi il messaggio si traduce: “Sono l’Immacolata Concezione”. Bernadette, all’epoca una piccola contadina analfabeta che non aveva neppure frequentato il catechismo, molto probabilmente non conosceva la dichiarazione dogmatica del 1854. Lei stessa raccontò di non sapere il significato di quelle parole e di essere stata capace di riferirle solo perché nel correre a casa le aveva continuamente ripetute tra sé e sé. Il parroco Peyramale fu dapprima sorpreso per tale espressione, e fu quindi convinto dell’origine divina degli eventi in corso, divenendo un sostenitore dell’autenticità delle presunte apparizioni. Secondo i fedeli quindi la Madonna, con questa auto definizione, ha confermato l’esatto significato teologico di quanto affermato dal dogma promulgato da Papa Pio IX. Al contrario l’uso, da parte della ragazza analfabeta, di un’espressione teologica al di fuori delle sue conoscenze, fu interpretato dagli scettici come prova che essa era “manovrata” da qualcuno. Dopo che la commissione di inchiesta ebbe interrogato Bernadette nel 1861, e alla fine dell’esame dell’intera vicenda, il Vescovo di Tarbes (alla cui diocesi Lourdes apparteneva), Bertrand-Sévère Laurence, il 18 gennaio 1862 firmò la lettera pastorale nella quale dichiarava: «Giudichiamo che Maria Immacolata, Madre di Dio, sia realmente apparsa a Bernadette Soubirous l’11 febbraio 1858 e nei giorni successivi…; che questa apparizione rivesta tutti i caratteri della verità e che i fedeli possano crederla certa».

Giuseppe Lazzaro

Edited by, lunedì 12 febbraio 2024, ore 11,02. 

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