Il Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA ha firmato la grazia parziale per FRANCESCA PICILLI (foto in alto), di Sant’Agata Militello, condannata definitivamente a 10 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di omicidio preterintenzionale commesso nel 2012 nei confronti del fidanzato BENEDETTO VINCI, deceduto a seguito di una coltellata all’addome…
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato due decreti con i quali è stata concessa la grazia parziale. Uno dei due decreti riguarda Francesca Picilli, 37 anni, di Sant’Agata Militello, condannata definitivamente a 10 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di omicidio preterintenzionale commesso nel 2012 nei confronti del fidanzato Benedetto Vinci, deceduto a seguito di una coltellata all’addome.
“Le decisioni – si legge in una nota del Quirinale – tengono conto del parere formulato dalla Ministra della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria. Per effetto dei provvedimenti del Capo dello Stato agli interessati rimarrà da espiare una pena non superiore a 4 anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di Sorveglianza l’applicabilità dell’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario). Nel valutare le domande di grazia presentate in favore degli interessati il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del positivo comportamento tenuto dai condannati durante la detenzione e della circostanza che il percorso di rieducazione sino ad ora compiuto dai predetti potrebbe utilmente proseguire – qualora la competente Autorità giudiziaria ne ravvisasse i presupposti – con l’applicazione di misure alternative al carcere”.
Dopo la decisione della Cassazione, che aveva reso la pena a 10 anni e 6 mesi definitiva, si era costituita nel carcere di Bollate (Milano), il 16 settembre 2019, Francesca Picilli, di Sant’Agata Militello, condannata per l’omicidio preterintenzionale del fidanzato Benedetto Vinci, morto a Sant’Agata Militello nel marzo 2012. Questi i vari passaggi processuali: in primo grado la Picilli, in Corte d’Assise a Messina, fu condannata a 18 anni di reclusione; quindi, in secondo grado, la Corte d’Appello di Messina ridusse la pena a 14 anni; nel maggio 2018 la Cassazione annullò con rinvio la condanna in appello concedendo le attenuanti generiche all’imputata; nel processo di secondo grado-bis, la Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva condannato la Picilli a 10 anni e 6 mesi, pena adesso confermata dalla Corte di Cassazione dopo che il ricorso, presentato dall’avvocato Nino Favazzo, del foro di Messina, fu dichiarato inammissibile.
Benedetto Vinci, allora 25 enne, morì per i postumi di una coltellata all’addome ricevuta proprio ad opera della ragazza. Francesca Picilli, come detto, è stata difesa dall’avvocato Nino Favazzo. Parti civili costituite la madre del Vinci, Maria Stella Monacò, le sorelle Angela Florinda e Antonina, rappresentate dagli avvocati Giuseppe Mancuso e Alessandro Nespola. Nei loro confronti riconosciuti 110.000 euro di provvisionali.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, venerdì 3 settembre, ore 12,33.