Salute&Benessere/ Alimentazione: salute o estetica? La scala delle priorità

La cura dell’alimentazione, che deve badare più alla salute che all’estetica per il vivere quotidiano. Questo il tema della puntata n. 55 della rubrica “Salute&Benessere” affrontato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA (foto in alto), nutrizionista con studio in Torrenova ed anche iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti…

La nostra società egocentrica è basata sull’immagine: essere magri e muscolosi sovente è una priorità, così come per tanti la bellezza è premessa di felicità. La maggior parte delle pubblicità ci mostrano persone magre e attraenti. Tuttavia, per l’organismo, il nostro aspetto esteriore non riveste un ruolo così importante. Il controllo della glicemia, della temperatura corporea, dei battiti cardiaci, del pH sanguigno, dell’ossigenazione cellulare e centinaia d’altri parametri ricoprono un ruolo fondamentale per la salute indipendentemente dalla nostra estetica. Nessuno si è mai ammalato, ha sofferto o è morto perché non aveva gli addominali in evidenza.

E’ chiaro che voler raggiungere certi modelli estetici è nella scala delle priorità fisiologiche una cosa futile. Il corpo, pur di non andare in ipoglicemia, consumerà il muscolo; piuttosto che utilizzare completamente le riserve energetiche (adipose e glucidiche), abbasserà i livelli degli ormoni tiroidei, ecc. . Tutti possiamo stare dentro parametri salutistici e di benessere, non tutti possiamo rimanere con gli addominali squarciati tutto l’anno. Accettarlo e comprenderlo è il primo passo per non inseguire false promesse. Il doping ed i fotoritocchi hanno gettato troppo in là i modelli a cui aspiriamo; l’alimentazione e l’allenamento possono fare molto, ma non basta infilarsi due piume nel sedere per diventare un pavone!

Su internet e sulle riviste si vedono foto di bovini enormi, muscolosi e magrissimi: sovente si parla di manipolazione genetica e di miostatina. In realtà, nella maggioranza dei casi, le “manipolazioni genetiche” avvengono semplicemente facendo accoppiare tra loro gli esemplari più dotati. Dopo 100 anni in Inghilterra ci sono razze di bovini giganteschi. Perché ho citato questo esempio? Perché guardandoli potremmo chiederci cosa mangiano per essere così grossi e magri. Si nutrono come tutte le altre mucche piccole e grasse. Questi capi sono fisicamente dotati dalla nascita (dalla genetica), l’alimentazione (sempre a base di mangimi industriali) non va a variare il loro aspetto. Quando osservate qualcuno con un fisico eccezionalmente atletico, pensiamo ai bovini inglesi. Con la giusta dieta e il giusto allenamento migliorerete sicuramente, ma tanto quanto il vostro DNA vi ha concesso. Leoni si nasce non si diventa, purtroppo. Essere realistici, sapere dove possiamo arrivare è essenziale per non vivere frustrati e per non essere preda di false promesse. A seconda della nostra genetica, di cosa abbiamo “costruito” nel tempo, impiegheremo più o meno tempo per arrivare al nostro obiettivo. L’alimentazione è un processo ciclico, dove si migliora, si stalla per poi ritornare a migliorare. È il trend annuale che conta, se abbiamo seguito un piano individuale valido ogni anno ci ritroviamo con un fisico migliore di quello precedente. Per questi motivi è sempre opportuno rivolgersi ad un professionista serio che basi il suo programma alimentare su risultati scientifici di determinati esami, come la plicometria, la biopedenziometria, la adipometria, tutti strumenti che da tempo utilizzo con successo nella mia attività di biologo nutrizionista.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 25 maggio 2018, ore 19,32.

 

 

 

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