Salute&Benessere: Analisi del sangue e alimentazione

Quante volte avete fatto le analisi del sangue e, dai parametri, è risultato evidente il collegamento con una buona o una cattiva alimentazione? Tantissime. Analisi del sangue&alimentazione è un argomento di grande attualità e da attenzionare, per questo è stato scelto dalla dottoressa ISABELLA SALVIA (foto in alto), nutrizionista con studio in Torrenova, per trattare la puntata n. 62 della rubrica “Salute&Benessere”…

L’auto-lettura delle analisi del sangue è una cosa positiva, ma attenzione a non innescare il meccanismo auto-prescrizione/auto-lettura/auto-diagnosi/auto-trattamento!

Ricordo che bisogna sempre rivolgersi a una figura medica di fiducia!

E’ giusto sapere, però, che le analisi del sangue sono degli indicatori fondamentali di come stiamo mangiando e di come stiamo rispondendo agli alimenti. Conoscerli e sapere quali livelli ottimali dobbiamo raggiungere ci permette di elaborare e verificare le strategie per migliorare, oltre ai parametri, anche la nostra salute e la composizione corporea. Trigliceridi, glicemia e colesterolo sono i primi dati da approfondire e ottimizzare. C’è infatti una correlazione diretta tra salute, performance, composizione corporea e analisi del sangue. Non basta essere magri, è fondamentale monitorarsi per capire se stiamo sovraccaricando il nostro organismo, ad esempio se sono rilevate transaminasi alte. Ci sono tanti valori da tenere in considerazione. Iniziamo ad analizzare oggi i trigliceridi, il colesterolo e la glicemia. I trigliceridi alti vengono correlati con un aumento dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Più il nostro metabolismo è efficace, e il rapporto tra quello che assumiamo e quello che consumiamo è ottimale, più i trigliceridi si abbassano.

Alti livelli possono essere dati da:

un eccesso di carboidrati (oltre il 60% delle energie introdotte);

un’attività fisica insufficiente; anche se la palestra aumenta il dispendio energetico, questo non è sufficiente per influire in modo significativo sui parametri ematici se non lo abbiniamo a una corretta alimentazione. E’ fondamentale anche abbinare un’attività aerobica come bici, corsa e nuoto.

Insulino-resistenza, che può essere causata sia da una “cattiva tolleranza” al glucosio, sia da un metabolismo eccessivamente sbilanciato sui grassi che col tempo diminuisce l’affinità dei recettori cellulari.

Insieme ai trigliceridi, un altro importante parametro da valutare è il colesterolo HDL. E’ sempre preferibile avere valori di HDL maggiori di 40 mg/dl.

Le lipoproteine ad alta densità hanno la funzione di riportare il colesterolo dai tessuti periferici al fegato, pertanto vengono definiti come il colesterolo buono. Una corretta alimentazione, con un rapporto ottimale tra grassi saturi-monoinsaturi-polinsaturi, e un’attività fisica adeguata, portano a innalzare le HDL. Avere valori alti di HDL è un parametro di ottima salute, al contrario bassi valori di HDL si associano facilmente a ipertrigliceridemia.

Il fattore di rischio del colesterolo non si misura sul suo valore totale, ma sul rapporto tra LDL/HDL.

Negli uomini il rapporto deve essere inferiore a 5, mentre nelle donne a 4,5.

Infine, come abbiamo ripetuto più volte, e per questo non mi dilungherò, la glicemia è un parametro fondamentale da tenere in considerazione. Alti livelli glicemici sono segnali di un cattivo metabolismo glucidico spesso scaturito da insulino-resistenza. Se i livelli ematici di glucosio salgono significa che il corpo sta perdendo l’affinità con esso. Imparare a metabolizzare bene gli zuccheri significa saper utilizzare al meglio il carburante primario dell’organismo, il quale regola a cascata anche il metabolismo lipidico. Sarebbe desiderabile, a digiuno, una glicemia inferiore a 100 mg/dl. Continueremo a parlare di analisi del sangue la prossima settimana.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 13 luglio 2018, ore 19,21.

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