Caldo e ritenzione idrica, i problemi dell’estate. Su questo argomento si sofferma la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale puntata della rubrica “Salute&Benessere”. Avvisiamo gli affezionati lettori della rubrica che venerdì prossimo, 14 agosto, vigilia di Ferragosto, ci sarà una settimana di pausa, pertanto “Salute&Benessere” riprenderà il 21 agosto…
Il nemico peggiore dell’estate, con il caldo, è la ritenzione idrica, un disturbo piuttosto diffuso che comporta la tendenza a trattenere liquidi nell’organismo. A causa delle temperature alte, la vasodilatazione tende ad aumentare portando con sé un maggiore ristagno dei liquidi. Per trovare il rimedio, o – come sarebbe più corretto dire – i possibili rimedi, è importante comprendere le cause. Non è solo un problema estetico che si concentra sulle cosce o la pancia, ma potrebbe essere l’effetto di patologie gravi come uno squilibrio tra il sistema venoso e quello linfatico o una cattiva circolazione sanguigna. Per questo è importante rivolgersi al proprio medico di fiducia, piuttosto che comprare costose “pillole magiche” o seguire cure non certificate, che potrebbe anche aggravare il nostro stato di salute. La Salute è il bene più prezioso che abbiamo. Non dimentichiamolo mai!
In assenza di patologie accertate, la causa principale della ritenzione idrica è spesso uno stile di vita poco equilibrato: una alimentazione scorretta, spesso unita all’infiammazione esercitata dal tessuto adiposo, alla disfunzione vascolare e alla sofferenza a carico del microcircolo. Sono questi fattori che compromettono fortemente le capacità drenanti dell’organismo, facilitando così l’accumulo e il ristagno dei liquidi, che sono, poi, ulteriormente aggravate dal caldo.
La cura della ritenzione idrica si basa sulla correzione delle cause che hanno dato origine al disturbo. Per comprendere l’origine del problema, in assenza di patologie importanti, è fondamentale una visita accurata, utilizzando anche strumenti certificati come la bioimpedenziometria, nota come BIA, che è un’analisi qualitativa che stabilisce i livelli di idratazione intra ed extracellulare e determina in modo indiretto la percentuale di grasso corporeo e di massa magra. E’ uno strumento digitale, collegato a un computer, che misura, attraverso degli elettrodi, la conduzione dei segnali ed i valori ottenuti corrispondono alla resistenza e alla reattanza. La velocità di conduzione dei diversi tessuti cambia a seconda della loro idratazione, la BIA non fa altro che stimare questi dati. I massimi specialisti di nutrizione la considerano la migliore metodica (che tecnicamente si definisce gold standard) per la misurazione dell’acqua nel corpo. Dal punto di vista nutrizionale l’ideale è utilizzare sia la bioimpedenziometria sia la plicometria, per confrontare i dati ottenuti. In commercio si possono trovare anche bioimpedenziometrie economiche che si utilizzano in piedi o stringendo tra le mani dei conduttori. Non sono consigliabile perché hanno percentuali di errore troppo elevate. La BIA riconosciuta in ambito scientifico e universitario è quella da usare sdraiati su un lettino con gli elettrodi sulle mani e sui piedi. Esistono strumenti certificati, che offrono le migliori garanzie per avere risultati utili per predisporre un piano alimentare individuale, sviluppato sui valori esatti del paziente.
L’importante è ricordare, come dico sempre ai miei pazienti, che siamo macchine meravigliose, ma uniche. Esiste certamente una causa individuale per la risoluzione della ritenzione idrica, ma va ricercata evitando il “fai da te” o la consultazione di internet (che purtroppo è pieno di informazioni non certificate, ma solo commerciali finalizzate a vendere spesso prodotti costosi). Molto meglio è chiedere l’aiuto di un medico e di una specialista della nutrizione.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 7 agosto 2020, ore 16,19.