Salute&Benessere: Devo eliminare la pasta?

Altri pazienti e lettori hanno scritto alla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, rendendo sempre più interessante la nostra settimanale rubrica “Salute&Benessere”. E la puntata numero 76 analizza proprio un quesito posto dai lettori alla giovane e validissima dottoressa: bisogna eliminare la pasta?…

Devo eliminare la pasta? E’ una domanda che tanti pazienti e lettori mi pongono spesso. Oggi, all’indomani della Giornata Mondiale della Pasta (World Pasta Day), che ricorre il 25 ottobre, voglio ribadire pubblicamente alcuni consigli per mangiare al meglio la pasta, il cibo italiano per eccellenza, senza correre il rischio di ingrassare, né vivere sensi di colpa.

Prima di dare delle indicazioni generali per soggetti sani, ricordo l’importanza di rivolgersi sempre a un nutrizionista qualificato, affinché, con un corretto piano alimentare individuale, possa trovare una soluzione alle esigenze personali e certamente prevenire più gravi conseguenze.

Iniziamo subito sfatando un tabù: la pasta, nelle giuste quantità (ovviamente!) e preferibilmente a cena, non fa male, anzi rilassa e aiuta a dimagrire. Infatti, la pasta favorisce la sintesi di serotonina e di melatonina; quindi fa rilassare e aiuta il sonno e se ci rilassiamo, si riducono gli ormoni dello stress, come il cortisolo, sovente colpevoli di favorire l’aumento di peso. Inoltre, quando possibile, è sempre meglio scegliere la pasta integrale, perché consente, senza rinunciare al gusto, di assumere carboidrati a lento rilascio, che mantengono stabile il livello di zuccheri nel sangue e forniscono energia in modo costante, permettendo all’organismo di assorbirli e usarli lentamente. Ricordo l’importanza di controllare l’etichetta, su cui deve essere indicata la dicitura farina integrale o 100% integrale per essere sicuri che la pasta sia preparata esclusivamente con farine che non abbiano subìto raffinazione. Alcune persone che vogliono dimagrire immaginano che la pasta debba essere mangiata  solo se scondita. Non credo sia una buona idea. Se non si sta seguendo un piano alimentare redatto da un nutrizionista professionista, sarebbe meglio aggiungere almeno un cucchiaino di olio extra vergine di oliva, uno spicchio d’aglio e un po’ di peperoncino, che, se non si hanno controindicazioni, possono avere effetti positivi. Concludendo, consiglio di scolare la pasta al dente per non avere picchi di glicemia. La cottura della pasta troppo prolungata, infatti, tende a far innalzare l’indice glicemico.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 26 ottobre 2018, ore 19,00.

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