Capo d’Orlando: Danneggiamento e furto, assolto il legale rappresentante della “Caleg”

L’imprenditore CARMELO CALTABIANO, originario di Raccuja ma residente a Capo d’Orlando, difeso dall’avvocato MARIA SINAGRA (foto in alto), è stato assolto al tribunale di Barcellona dalle accuse di danneggiamento e furto. L’uomo è legale rappresentante della “Caleg” con sede a Capo d’Orlando e stabilimento a Sinagra. I fatti contestati si erano verificati a Montalbano Elicona nel febbraio 2017…

Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud

Il giudice monocratico del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Giovanni Mannuccia ha assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, Carmelo Caltabiano, 55 anni, imprenditore originario di Raccuja, residente a Capo d’Orlando e legale rappresentante della “Caleg”, con sede nel centro paladino e stabilimento a Sinagra, accusato di danneggiamento e furto con le condizioni dell’aggravante. L’uomo, difeso dall’avvocato Maria Sinagra, era stato accusato – come si legge nel capo di imputazione –  di avere, nella qualità di responsabile legale della “Caleg”, deteriorato un lotto boschivo, denominato “Colle Barriera”, posto in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico. Fatto commesso a Montalbano Elicona in data anteriore o prossima al 22 febbraio 2017. E ancora, di avere eseguito lavori su beni paesaggistici in difformità dell’autorizzazione rilasciata dal Servizio Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina per il “taglio selvicolturale di diradamento di un bosco misto di pino nero e castagno, in agro di Montalbano Elicona”. Nello specifico si riscontravano le seguenti difformità: nelle aree impiantate a castagno un totale taglio raso di 4637 piante e tagli mal eseguiti; in un’area ragguagliata tra 1,5 e 1,7 ettari, prevalenza di pino nero: tagli irrazionali ed intensi che superavano il 50% di quelli ammissibili ed esponevano la rimanente parte del bosco alla furia dei venti dominanti, determinando numerosi schianti; mancato sgombero dei residui della lavorazione. Fatto commesso a Montabano Elicona sempre prima e dopo il 22 febbraio 2017. Infine l’imprenditore era stato accusato di essersi impossessato di circa 3414 piante tagliate sottraendole dalla dotazione boschiva del lotto “Colle Barriera” al fine di trarne profitto. Con l’aggravante di aver commesso il fatto su cose destinate a pubblica utilità. Tutte accuse per le quali è stata dimostrata, in udienza, l’innocenza con la sentenza di assoluzione per le cui motivazioni si dovranno attendere i canonici novanta giorni.

Edited by, sabato 15 gennaio 2022, ore 16,03.   

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