Op. “Nebrodi 2”: 72enne di San Fratello riarrestato ai domiciliari. Sequestro preventivo di 93 titoli “tossici”

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Messina hanno dato esecuzione a due misure cautelari, una personale ed una reale, emesse dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Dda. Si tratta di filoni legati all’operazione “Nebrodi 2”, scattata lo scorso 6 febbraio. Dopo il primo arresto e il ritorno in libertà è stato nuovamente arrestato, e posto ai domiciliari, ANTONINO CALABRESE, 72 anni, di San Fratello. Sequestro preventivo di 93 titoli “tossici”. Il servizio sul link Cronaca…

La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Messina hanno dato esecuzione a due misure cautelari, una personale ed una reale, emesse dal Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Le misure eseguite si inquadrano nell’ambito delle più recenti indagini condotte, congiuntamente dalla Squadra Mobile, dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e dai carabinieri del ROS di Messina, coordinate dalla Dda, nei confronti di soggetti ritenuti capi e gregari dell’associazione di tipo mafioso, operante nella fascia tirrenica della provincia di Messina, la “famiglia tortoriciana” (articolata nelle due consorterie criminali dei “Batanesi” e dei “Bontempo Scavo”), finalizzata al condizionamento del territorio sia attraverso la commissione di estorsioni in danno di imprenditori, truffe aggravate in danno dell’Unione Europea e dell’AGEA, come attraverso il controllo di attività economico-imprenditoriali, di concessioni e autorizzazioni.

Il soggetto destinatario del provvedimento restrittivo, Antonino Calabrese, 72 anni, di San Fratello, era già stato arrestato il 6 febbraio scorso, nell’ambito dell’operazione “Nebrodi 2”, in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misure cautelari e reali a carico di 37 indagati. Il Tribunale del Riesame di Messina, con ordinanza del 21 febbraio scorso, tuttavia, aveva accolto la sua istanza, disponendone la scarcerazione, avendo ritenuto che l’ordinanza impugnata non fosse sorretta da un’adeguata motivazione circa la eccezionale rilevanza delle esigenze cautelari ipotizzate a suo carico, trattandosi di indagato ultrasettantenne. Il successivo 10 aprile, su richiesta della Dda, il Gip ha emesso nei suoi confronti l’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, ritenendo che le motivazioni, già poste a sostegno dell’originario provvedimento cautelare, potessero fondare la giustificazione di una misura meno afflittiva. Misura che è stata adesso eseguita.

Inoltre i finanzieri hanno dato esecuzione al sequestro preventivo di 93 titoli “tossici” di conduzione, del valore complessivo pari ad oltre 18.000 euro reimpiegati da un’impresa facente capo ad un indagato – già destinatario della misura della sospensione dall’esercizio di attività imprenditoriali eseguita il 6 febbraio scorso sempre nell’ambito dell’operazione “Nebrodi 2” – in attuazione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare reale emessa, dal Tribunale di Messina l’8 aprile scorso.

Giuseppe Lazzaro

Edited by, lunedì 15 aprile 2024, ore 11,33. 

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