Op. “Nebrodi”: Confiscati i beni (210.000 euro) a Vincenzo Galati Giordano, condannato a 21 anni e 8 mesi

Beni, per un valore di 210.000 euro, sono stati confiscati a VINCENZO GALATI GIORDANO (foto in alto), inteso “Lupin”, considerato elemento di spicco del clan dei Batanesi di Tortorici, allo stato ristretto in carcere per l’operazione “Nebrodi” scattata il 15 gennaio 2020 e condannato a 21 anni e 8 mesi in primo grado. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del ROS su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina. Il sequestro era scattato il 30 settembre 2021. Il servizio…

GIUSEPPE LAZZARO

I carabinieri del ROS hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca dei beni emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione -, a carico di Vincenzo Galati Giordano, classe 1969, attualmente detenuto, appartenente alla consorteria mafiosa dei “Batanesi”, operante a Tortorici nonché sulla fascia tirrenica della provincia di Messina. Disposto anche l’obbligo di soggiorno per 4 anni.

Il provvedimento di sequestro, scattato il 30 settembre 2021 e adesso confiscato, trae origine dall’operazione “Nebrodi”, scattata il 15 gennaio 2020 e condotta dal ROS che aveva documentato come i “Batanesi”, a seguito della disarticolazione della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, avessero progressivamente esteso il loro controllo sul territorio dei Nebrodi e della fascia tirrenica messinese, all’area di Montalbano Elicona, un tempo controllata dai “Barcellonesi”, insediando una loro “cellula” nel territorio di Centuripe, funzionale alle relazioni con esponenti del clan etneo Cappello e inserendosi in alcune dinamiche criminali anche nelle aree di Regalbuto e di Catenanuova, dove sono stati censiti rapporti con esponenti della criminalità organizzata locale e catanese. Le indagini, inoltre, avevano evidenziato che la suddetta consorteria aveva sviluppato rapporti, funzionali agli illeciti scopi associativi, con altre consorterie mafiose a livello provinciale e ultra-provinciale. Tra le varie attività delittuose era emersa un’ampia e collaudata strategia per la commissione di plurime truffe finalizzate all’indebita percezione di rilevanti contributi europei, erogati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (A.G.E.A.) a sostegno dell’agricoltura e della pastorizia.

Vincenzo Galati Giordano, inteso “Lupin” – raggiunto il 15 gennaio 2020 da custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa nell’ambito della citata operazione “Nebrodi” per la quale è stato condannato in primo grado, al Tribunale di Patti, a 21 anni e 8 mesi di reclusione, il 31 ottobre 2022 – è risultato figura di rilievo dei “Batanesi”, tanto da averne retto le fila durante il periodo di detenzione di Sebastiano Bontempo, classe 1969, inteso “u’ guappu”, capo del citato gruppo criminale. L’appartenenza dell’interessato al sodalizio mafioso è, peraltro, sancita dalle sentenze definitive relative alle operazioni “Mare Nostrum” (6 giugno 1994) e “Montagna” (22 marzo 2007).

La confisca riguarda una società agricola utilizzata per l’indebita percezione di contributi economici comunitari erogati dall’AGEA, un appartamento, un’autovettura e otto rapporti bancari per un valore complessivo stimato di oltre 210.000 euro.

Edited by, martedì 2 maggio 2023, ore 18,46. 

 

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