Op. “Nebrodi”: L’abbreviato in appello. Confermate 5 condanne, sono 3 le assoluzioni

Cinque condanne confermate, un’assoluzione e altre due confermate. Si è concluso davanti alla Corte d’Appello di Messina il processo con il rito abbreviato per otto imputati coinvolti nell’operazione “NEBRODI”, scattata il 15 gennaio 2020 ed il cui procedimento con il rito ordinario, davanti al collegio giudicante del Tribunale di Patti con circa 90 imputati, prosegue all’aula bunker del carcere di Gazzi a Messina. Foto in alto: SEBASTIANO BONTEMPO, considerato il capo del clan dei Batanesi di Tortorici, per il quale è stata confermata la condanna a 24 anni che sono 14 nella realtà…

Si è concluso in appello il rito abbreviato per un gruppo di imputati coinvolti nell’operazione “Nebrodi”, scattata il 15 gennaio 2020 ed il cui procedimento con il rito ordinario, davanti al collegio giudicante del Tribunale di Patti con una novantina di imputati, prosegue all’aula bunker del carcere di Gazzi a Messina (sentenza entro fine anno?). L’abbreviato si è invece concluso davanti alla Corte d’Appello di Messina (presidente Alfredo Sicuro) e, al termine della requisitoria, il sostituto procuratore generale Adriana Costabile aveva chiesto, il 22 marzo scorso, otto condanne per altrettanti imputati dei quali sei condannati in primo grado dove, invece, due furono gli assolti.

LA SENTENZA

Cinque condanne confermate, un’assoluzione e altre due assoluzioni confermate: questo il verdetto. La Corte d’Appello di Messina ha confermato quasi del tutto la sentenza di primo grado pronunciata il 23 aprile 2021 tranne che per Samuele Conti Mica, di Tortorici, che è stato assolto per non avere commesso il fatto. Pena ridotta per Giuseppe Marino Gammazza, di Tortorici, che è stato condannato a 7 anni e 8 mesi, infine è stata esclusa un’aggravante per Sebastiano Bontempo, di Tortorici, ma la condanna a 24 anni è stata confermata anche se, in realtà, come spiegato sotto, la condanna è a 14 anni. Confermata anche l’assoluzione, già disposta in primo grado, del messinese Giorgio Marchese e del notaio di Canicattì Antonino Pecoraro.

IL VERDETTO DI PRIMO GRADO

Queste le condanne inflitte dal Gup del Tribunale di Messina Simona Finocchiaro, il 22 aprile 2021, dopo le precedenti richieste formulate in aula dal Procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai sostituti procuratori della DDA Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti. A Sebastiano Bontempo, ritenuto il capo del clan dei Batanesi di Tortorici, inteso “u guappo” (classe 1969), inflitti 24 anni. In realtà la condanna è a 14 anni, visto che nei 24 suddetti sono inclusi i 10 anni con cui il Bontempo era stato condannato per l’operazione “Mare Nostrum” scattata il 6 giugno 1994. Quindi 10 anni e 8 mesi erano stati inflitti a Giuseppe Bontempo (classe 1964); 2 anni e 4.000 euro di multa a Samuele Conti Mica, entrambi di Tortorici: come detto quest’ultimo è stato assolto in appello.

Condannati, invece, – tenendo conto del regime premiale per i pentiti – Carmelo Barbagiovanni a 3 anni, Giuseppe Marino Gammazza a 8 anni e 4 mesi in continuazione con precedenti sentenze e Salvatore Costanzo Zammataro a 4 anni. Come detto tutti e tre sono collaboratori di giustizia di Tortorici ed hanno già deposto nel corso del processo ordinario della “Nebrodi”.

Il Gup Finocchiaro aveva poi assolto, per insufficienza di prove, il notaio di Canicattì Antonino Pecoraro, che doveva rispondere di concorso esterno all’associazione mafiosa per avere redatto parecchi atti con cui si erano realizzate le truffe all’Agea e Giorgio Marchese.

La “Nebrodi” è la maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Messina coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, scattata il 15 gennaio 2020, che con l’apporto investigativo dei carabinieri del Ros e della Guardia di Finanza ha acceso per la prima volta i riflettori su un sistema ultradecennale di truffe all’Agea, su cui ruotavano gli interessi dei clan mafiosi tortoriciani. Un “business” che ha drenato milioni di euro dell’Unione Europea nelle casse di tutta Cosa nostra siciliana.

        Giuseppe Lazzaro

Edited by, mercoledì 3 maggio 2022, ore 10,32.   

 

 

 

 

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