S.Agata Militello: Donna di San Fratello morta per emorragia dopo il parto. Definitiva la condanna per la ginecologa Lucia Dotto

La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna, a 6 mesi di reclusione con pena sospesa, per la dottoressa LUCIA DOTTO, medico ginecologo in servizio all’ospedale di Sant’Agata Militello (foto in alto) al tempo dei fatti, accusata di omicidio colposo. La puerpera era la romena OANA IONA PRESCURA, residente a San Fratello, deceduta il 23 marzo 2016. Il servizio…

Diventa definitiva la condanna a 6 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, nei confronti di una ginecologa, Lucia Dotto, accusata di omicidio colposo a seguito della morte di una giovane donna di San Fratello deceduta poco dopo il parto nel 2016. La Quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso con cui la specialista, all’epoca dei fatti in servizio al reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Sant’Agata Militello, aveva impugnato la decisione della Corte d’Appello di Messina che, nel luglio dello scorso anno, aveva confermato integralmente la sentenza di primo grado emessa nel novembre 2022 dal giudice del Tribunale di Patti Edoardo Zantedeschi.

La professionista, difesa dall’avvocato Alberto Gullino, è stata accusata di omicidio colposo e, nel primo grado e confermato in appello, è stata altresì condannata al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede alle due parti civili costituite in giudizio.

I fatti accaddero il 23 marzo 2016 quando – secondo l’accusa – la ginecologa non avrebbe adeguatamente rimosso la placenta dalla parete uterina di una giovane donna partoriente di San Fratello e originaria della Romania, Oana Iona Prescura e non avrebbe trattato secondo le linee guida e le buone pratiche mediche la copiosa emorragia ostetrica innescatasi nel frattempo e responsabile della coagulazione intravasale disseminata che avrebbe causato poi la morte della donna. Come si evince ancora dal capo di imputazione, la ginecologa avrebbe omesso di effettuare un’adeguata revisione della cavità uterina e di procedere ad una totale rimozione dell’utero, praticando un’isterectomia, trattamento chirurgico raccomandato dalle linee guida in presenza di un’emorragia post partum che le avrebbe salvato la vita. Alfio e Mariangela Carini, rispettivamente marito e figlia della donna deceduta a seguito del parto, si sono costituite parte civile con l’assistenza dell’avvocato Antonella Marchese.

           Giuseppe Lazzaro

Edited by, mercoledì 10 aprile 2024, ore 13,57. 

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