SALUTE&BENESSERE: COSA RISCHIAMO SE MANGIAMO TROPPI ZUCCHERI? COSA POSSIAMO FARE PER RIDURNE IL CONSUMO?

Attenzione all’ingerimento di troppi zuccheri. I rischi connessi sono diversi. Lo spiega la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”. Il servizio…

Diete ad alto contenuto di zuccheri legate a disturbi neurodegenerativi: è quanto hanno dimostrato i ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center in uno studio pubblicato su PLOS Biology, aprendo nuove prospettive per le terapie.

La ricerca mostra che una dieta ricca di zuccheri, frequentemente segno distintivo dell’obesità, considerata tra i fattori di rischio per disturbi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson, provoca resistenza all’insulina nel cervello, che a sua volta riduce la capacità di rimuovere i detriti neuronali, aumentando così il rischio di neurodegenerazione.

In questa ricerca, gli studiosi si sono concentrati sul cervello esaminando le cellule gliali, perché è noto che la disfunzione microgliale porta alla degenerazione neurale.

I livelli della proteina PI3k indicano quanto una cellula è in grado di rispondere all’insulina: lo studio ha scoperto che la dieta ricca di zuccheri portava a una riduzione dei livelli di PI3k nelle cellule gliali, indicando resistenza all’insulina.

Ulteriori test hanno rivelato che la riduzione artificiale dei livelli di PI3k ha portato sia alla resistenza all’insulina sia a bassi livelli di Draper nell’involucro della glia.

Questo è un recentissimo studio, ma tante volte abbiamo parlato dei rischi correlati ad un’alimentazione ricca di zuccheri.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo di zuccheri pari al 10% dell’energia totale giornaliera per una dieta di 2000 kcal, in sostanza, non più di 50 g. L’eccesso di zuccheri è notoriamente nocivo e sappiamo bene che un consumo esagerato è correlato, tra gli altri, al rischio di sviluppare obesità, sovrappeso, diabete e carie dentali.

Le raccomandazioni dell’OMS riguardano principalmente gli zuccheri cosiddetti liberi, ovvero i mono e disaccaridi aggiunti alla preparazione casalinga e industriale di cibi e bevande, come zucchero comune (saccarosio), fruttosio, miele, marmellate, succhi, sciroppi.

Alimenti costituiti quasi esclusivamente da zuccheri come succhi di frutta, caramelle e bevande zuccherate non hanno una vera e propria utilità dal punto di vista nutrizionale e perciò andrebbero consumati occasionalmente. Si dice inoltre che forniscono calorie vuote, ovvero calorie che non sono “accompagnate” da altri nutrienti utili. Al contrario sono da preferire gli zuccheri contenuti nella frutta e nel latte proprio perché sono alimenti in cui troviamo altri nutrienti importanti, come la fibra, le vitamine e i sali minerali.

Per ridurre gli zuccheri nella propria dieta possiamo provare a seguire alcuni consigli pratici:

  1. leggere la lista degli ingredienti sul retro della confezione. Gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente, da quello maggiormente presente a quello presente in minor quantità. Se quindi lo zucchero è al primo o al secondo o anche al terzo posto significa che è presente in grandi quantità.
  2. attenzione agli zucheri nascosti. Gli zuccheri semplici aggiunti si trovano quasi dappertutto, anche nello yogurt. In tanti sono convinti che l’importante sia scegliere uno yogurt con zero grassi ma la maggior parte degli yogurt alla frutta possono contenere in media 12 g di zuccheri su 100 g di prodotto, circa 3 cucchiaini. È allora certamente più salutare scegliere dello yogurt bianco, che contiene solo gli zuccheri naturalmente presenti nel latte, e aggiungere frutta fresca a pezzi. Esistono anche alimenti trasformati che contengono zuccheri, come il pane confezionato, condimenti come il ketchup, cereali per la prima colazione, zuppe e minestroni già pronti, salse pronte per condire la pasta e burger vegetali.
  3. Eliminare lo zucchero nel caffè. Sembra poco ma quel poco può fare la differenza. Se pensiamo che in media assumiamo 3 caffè al giorno, zuccherandolo, ci avviciniamo pericolosamente alla soglia massima di zuccheri consigliati. Lo stesso discorso vale anche per tè o tisane.
  4. Eliminare bevande gassate, succhi di frutta e the imbottigliato. In una lattina da 330 ml di una generica bevanda zuccherata sono presenti 35 g di zucchero, ossia circa 7 cucchiaini di zucchero. La stessa cosa vale per i tè confezionati, che non hanno nulla a che vedere con gli infusi preparati in casa. Occhio ai succhi di frutta che in confezione riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”; questo non significa che il prodotto sia privo di zuccheri perchè sono comunque presenti gli zuccheri naturali della frutta. I succhi di frutta sono dunque una fonte di zuccheri liberi e vanno utilizzati saltuariamente. Sempre meglio mangiare la frutta tal quale, in modo da assimilare non solo zuccheri ma anche la fibra e le vitamine.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 24 novembre 2023, ore 17,54. 

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