SALUTE&BENESSERE/ DIABETE: ALIMENTI AMICI E ALIMENTI NEMICI

Solo per questa settimana pubblichiamo con qualche ora di anticipo rispetto al solito la settimanale puntata di “Salute&Benessere” curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. Argomento: il diabete e con gli alimenti giusti (amici) e non (nemici)…

Il diabete di tipo 2 rappresenta una delle principali cause di morte legate all’alimentazione in tutto il mondo e proprio per questo motivo è di importanza fondamentale scoprire come i diversi alimenti ne aumentino o ne riducano il rischio.

Il consumo di latticini, in particolare latte e yogurt, troppo spesso demonizzati, è associato a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. A dimostrarlo è una nuova ricerca presentata a Stoccolma al meeting annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete.

Le linee esistenti per la prevenzione del diabete di tipo 2 raccomandano di consumare alimenti specifici a base vegetale, come cereali integrali, verdura, frutta, legumi e olio extravergine d’oliva e consigliano di limitare il consumo della maggior parte dei prodotti animali. Non tutte le fonti di proteine animali, però, sono uguali dal punto di vista nutrizionale.

Ricordiamo che il diabete di tipo 2 è la forma di diabete che si verifica quando il pancreas non riesce a produrre abbastanza insulina, l’ormone che favorisce l’assorbimento del glucosio dal sangue alle cellule dell’organismo, mantenendo i normali livelli ematici di zucchero. Oppure, l’insulina che viene prodotta non funziona correttamente.

Sovrappeso e obesità sono i principali fattori di rischio e purtroppo, proprio a causa di ciò, l’incidenza del diabete di tipo 2 è destinata ad aumentare.

Le complicanze più comuni includono malattie cardiache, malattie renali, perdita della vista e problemi circolatori.

Sapere in che modo i diversi prodotti animali sono associati al rischio di diabete consentirebbe di aggiornare le linee guida, permettendo alle persone di scegliere gli alimenti migliori. Per questo motivo risulta di particolare importanza la revisione, recentemente condotta da ricercatori dell’Università Federico II di Napoli, di 13 meta-amalisi esistenti sul legame tra sviluppo del diabete e consumo di dodici diversi prodotti di origine animale.

Scopriamo, dunque, gli alimenti promossi, in quantità moderate, e quelli che sarebbe meglio limitare.

Sono stati presi in considerazione carne totale, carne rossa, carne bianca, carne lavorata, pesce, latticini totali, latticini grassi, latticini a basso contenuto di grassi, latte, formaggio, yogurt e uova.

Le carni rosse e lavorate sono collegate a un rischio più elevato di diabete di tipo 2 e, al loro posto, sarebbe preferibile consumare quantità moderate di pesce e uova che, invece, non sembrano influenzare il rischio di diabete.

È stato riscontrato un aumento del 20% del rischio di diabete di tipo 2 con il consumo di 100 grammi di carne totale al giorno e del 22% con il consumo di 100 grammi di carne rossa assunta quotidianamente.

Il rischio raggiunge invece il 30% se si consumano 50 grammi al giorno di carni lavorate.

Un rischio minore di sviluppare diabete 2, seppur comunque lievemente aumentato, è dato dal consumo di 50 grammi di carne bianca al giorno.

Le carni rosse, ovvero carne di manzo, agnello e maiale, e le carni lavorate come pancetta, salsicce e salumi sono fonte di acidi grassi saturi, colesterolo e ferro ematico. Tutti questi componenti sono noti per promuovere l’infiammazione cronica e lo stress ossidativo, in grado di ridurre la sensibilità delle cellule all’insulina.

Le carni lavorate contengono anche nitrati, nitriti e sodio che, tra gli altri effetti negativi, possono danneggiare le cellule del pancreas che producono insulina.

La carne bianca ha un contenuto di grassi inferiore, un profilo di acidi grassi più favorevole e una minore quantità di ferro ematico.

I latticini in quantità moderate, invece, sembravano correlati a un rischio più basso di diabete di tipo 2 o, in ogni caso, avere un rapporto neutro con lo sviluppo della patologia. Il consumo di 200 grammi di latte al giorno è stato associato con una riduzione del rischio del 10%.

I latticini totali, invece, sempre nella quantità di 200 g al giorno, riducono il rischio del 5%. Minore è invece la riduzione del rischio data dal consumo di latticini a basso contenuto di grassi, pari al 3%.

Il consumo di 100 grammi di yogurt al giorno è stato associato a una riduzione del rischio del 6%.

Pare, infine, che non abbia alcun effetto sul rischio di diabete il consumo di 30 grammi al giorno di formaggio e 200 grammi di latticini a base di latte intero.

I prodotti lattiero- caseari sono troppo spesso demonizzati e invece sono ricchi di sostanze nutritive, vitamine e altri composti bioattivi che possono influenzare favorevolmente il metabolismo del glucosio.

Le proteine del siero del latte, ad esempio, sono note per modulare l’aumento dei livelli di zucchero nel sangue dopo il pasto.

Anche i probiotici sono conosciuti per i loro effetti benefici sul metabolismo del glucosio, il che potrebbe spiegare il motivo per cui un consumo regolare di yogurt è associato a un rischio ridotto di diabete di tipo 2.

Sebbene i risultati suggeriscano che i prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi siano più benefici di quelli a pieno contenuto di grassi nel ridurre il rischio di diabete di tipo 2, saranno necessarie ulteriori ricerche per raggiungere prove certe, necessarie a fornire raccomandazioni preventive solide.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 14 ottobre 2022, ore 15,27. 

 

 

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