Salute&Benessere: La risposta non è uguale per tutti! Neanche nei gemelli!

Alimentazione, peso, dieta. Torna ad incentrarsi su questi argomenti la settimanale puntata con la nostra rubrica “Salute&Benessere”, curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova. Nello specifico si parla di gemelli e di come le cose, sul metabolismo, non possono essere uguali…

Gli scienziati a livello mondiale sono sempre più concordi nell’affermare che nessuna strategia per la perdita di peso funziona per tutti e che i singoli individui mostrano differenze sorprendenti nelle loro risposte fisiologiche ai vari alimenti. Durante la conferenza annuale dell’American Society for Nutrition (www.nutrition.org), denominata Nutrition 2019, sono stati presentati i risultati preliminari del progetto “Predict”, uno degli esperimenti più completi mai tentati per esaminare le risposte individuali al cibo, sviluppato dai Professori T. Spector e S. Berry, epidemiologi del King’s College di Londra e dal Prof. A. Chan della Harvard Medical School.

Lo studio ha coinvolto 700 gemelli identici e ha raccolto dati su quasi tutto ciò che può influire sul metabolismo microbiota (l’insieme dei batteri che vivono nel nostro intestino), composizione del grasso corporeo e altro ancora. Sono state documentate le variazioni nel modo in cui i partecipanti hanno metabolizzato grassi e carboidrati e ha concluso che i geni svolgono un ruolo limitato in questo campo. Che cosa spiega un funzionamento così dissimile del metabolismo individuale? Non si tratta solo di genetica. Ha potuto essere attribuito all’influenza della genetica, infatti, meno del 50 per cento della reazione che ha innalzato il livello di glicemia (lo zucchero nel sangue) post-prandiale e meno del 30 per cento della risposta fisiologica registrata verso insulina e trigliceridi. I fattori più importanti per il metabolismo del cibo sono risultati invece quelli ambientali. «Tutto ciò che non è genetico è modificabile — ha commentato la professoressa Berry — ed è una buona notizia perché ci incoraggia a migliorare il nostro modo di nutrirci e il nostro di stile di vita complessivo, nella consapevolezza che questo approccio è molto più efficace che il “fissarsi” singoli alimenti e sostanze nutritive». Il professor Spector ha inoltre osservato che «Dopo aver mangiato patatine, un soggetto ha sperimentato un picco di trigliceridi sei volte più alto di quello del gemello. Saperlo potrebbe guidare il fratello più “sensibile” alle patatine verso uno spuntino a basso contenuto di grassi».

Già il grande Ippocrate, oltre duemila anni fa, diceva «Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo», anticipando l’esistenza di uno stretto rapporto tra alimentazione e salute. Negli ultimi anni, dopo il completo sequenziamento del genoma umano nel 2003 attraverso lo Human Genome Project, lo studio delle interazioni che nutrienti e composti della dieta hanno con i comparti cellulari e con la complessità delle reazioni biochimiche ha aperto un fronte inedito, complesso e affascinante: la comprensione del legame biunivoco tra alimentazione e DNA. Oggi, si raccolgono evidenze che ci fanno comprendere come la genetica possa contribuire solo in parte alla soluzione del problema.

Se l’interazione degli alimenti con l’organismo dipende solo in parte dal DNA individuale, il traguardo ultimo sembra sempre più identificarsi con una nutrizione personalizzata. Queste frontiere inedite della biologia, tutte insieme, sono alla base della più ampia Nutrizione Personalizzata (Personalized Nutrition). Gli interventi degli scienziati a livello mondiale stato ribadendo l’opportunità offerta dallo studio del singolo individuo e del suo patrimonio non solo genetico e metabolico per individuare una dieta personalizzata, che lo mantenga in salute e riduca il rischio di malattia. I migliori esperti al mondo continuano a ribadire quello che, in questo appuntamento settimanale, ricordo periodicamente: se finora abbiamo avuto a disposizione un solo negozio con abiti di taglia standard, ora possiamo individuare un sarto, a cui passare strumenti e dati necessari per tagliare e cucire un vestito su misura delle nostre esigenze e che ci faccia sentire bene nel tempo! E’ importante quindi non seguire le diete stereotipate o un piano alimentare elaborato per un’altra persona. Il biologo nutrizionista è come un sarto che, dopo un’attenta visita, confeziona il vestito, prendendo le “misure” del paziente anche con strumenti scientificamente validati (come la bioimpedenziometria, nota anche come BIA, che abbiamo visto in questi anni in questa rubrica specialistica). Il nutrizionista è un professionista che non può predisporre una dieta uguale per differenti pazienti, ma elaborare un piano alimentare individuale, sulla base delle reali esigenze del singolo paziente, sia per i soggetti sani che quelli affetti da patologie conclamate.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 1 novembre 2019, ore 19,00. 

 

 

 

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