SALUTE&BENESSERE: LE MERENDINE PROVOCANO DANNI AL CUORE

Attenzione alle merendine, sia quelle che vengono confezionate per i bambini e da consumare soprattutto a scuola durante la ricreazione ma anche per gli adulti che le mangiano nel pomeriggio per la classica merenda. Infatti le merendine possono provocare danni al cuore come illustra, nella rubrica del venerdì “Salute&Benessere”, la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. Il servizio…

Fin dall’infanzia si può capire se una persona è a rischio metabolico.

Lo dice la scienza attraverso uno studio danese che ha rilevato una forte associazione tra l’andamento del girovita e l’altezza, indicatori di obesità infantile.

In particolare, i bambini con un’obesità addominale in aumento fin dalla nascita hanno maggiori probabilità di avere segni di rischio per il cuore come pressione alta, trigliceridi elevati ed insulino-resistenza. Queste condizioni infatti possono essere associate a deterioramento metabolico in futuro.

In questo senso, l’autore principale dello studio, David Horner, dell’Università di Copenaghen, afferma che la diagnosi precoce può consentire interventi atti a prevenire conseguenze a lungo termine sulla salute metabolica, cardiologica, neurologica e morte prematura in età adulta.

E non c’è bambino in Italia che non abbia consumato almeno una volta nella vita la cosiddetta merendina, quel tipico prodotto dell’industria dolciaria presente in tutte le case da Nord a Sud.

In realtà, l’abitudine di consumare la “merendina” nei momenti di pausa è una pratica tutta italiana.

Lo dice una recente indagine realizzata da AstraRicerche per Unione Italiana Food che ha dimostrato come il 77% della popolazione le consuma abitualmente, circa 8 italiani su 10.

Ne esistono di tutti i tipi, forme e gusti ispirati a dolci tipici ma anche a prodotti più internazionali: dai waffle belga ai pancake americani.

Prodotti che riscuotono consensi a tutte le età che hanno raggiunto un valore di quasi 1,4 miliardi di euro con circa 192 milioni di kg di merendine vendute nel 2024, secondo i dati Nielsen.

Se siamo così attratti dalle merendine è perché, quando assaggiamo un sapore gustoso, il nostro cervello registra la sensazione.

Poiché siamo condizionati a ripetere esperienze che ci generano piacere, quando rivediamo quel cibo siamo indotti a mangiarlo nuovamente.

Uno stimolo piacevole scatena infatti l’attivazione di risposte di ricompensa a livello neuronale, a differenza di uno spiacevole che genera invece avversione. Non dobbiamo però considerarci destinati ad abbuffarci di merendine.

L’educazione alimentare ha proprio la funzione di rendere la persona autonoma rispetto a queste inclinazioni, aiutandola a sviluppare abitudini alimentari, e quindi gusti, più equilibrate.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 23 maggio 2025, ore 17,26. 

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