SALUTE&BENESSERE: PREVENIRE IL DIABETE CON LA CANNELLA

E’ ancora il diabete il tema che affronta in questa settimana la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”. Venerdì scorso era stato affrontato l’argomento che metà persone potrebbero non sapere di avere il diabete, adesso che la cannella può prevenire questa patologia. Il servizio…

Un consiglio utile e naturale per prevenire il diabete?

Consumare una dose di cannella. Già, un cucchiaino di cannella, due volte al giorno, riduce il rischio di contrarre il diabete di tipo-2 in soggetti a rischio.

A rivelarlo è stato un nuovo studio dell’Università della California, Los Angeles, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition nei giorni scorsi.

Il tema trattato era quello dell’obesità, strettamente correlato al diabete.

Secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention, quattro americani su dieci sono obesi e il tasso è in aumento.

Ciò è dovuto alle abitudini alimentari della popolazione, con cibi troppo ricchi di zuccheri e alimenti raffinati.

Ecco che arriva in soccorso la cannella, alimento in grado di abbassare i livelli di zucchero nel sangue.

La spezia, proveniente dallo Sri Lanka, contiene infatti cinnamaldeide e catechine che aiutano a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue.

La cannella può contribuire a un migliore controllo del glucosio se inserita nel contesto di una dieta salutare, in persone che hanno prediabete legato all’obesità”, hanno spiegato i ricercatori.

Questo non è l’unico studio che avvalora la tesi della prevenzione del diabete grazie alla cannella e i miei affezionati lettori sicuramente ricorderanno che l’argomento era stato ampiamente trattato già diverso tempo fa su questa rubrica.

Ricordiamo che il diabete è una malattia cronica, cioè ad evoluzione progressiva nel tempo, che provoca un aumento dei livelli di zucchero (glucosio) nel sangue superiori ai valori normali.

Dopo 8 ore di digiuno, i livelli di glucosio nel sangue sono normalmente inferiori a 100 milligrammi/decilitro (mg/dl) e si considera accertato il diabete quando, per almeno due volte, i livelli di glucosio nel sangue sono superiori ai limiti stabiliti.

Esistono due tipi principali di diabete:

  • diabete di tipo 1, dove le cellule del pancreas che producono l’insulina sono distrutte dal sistema di difesa dell’organismo. L’insulina, ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue, non viene quindi più prodotta perché il pancreas è danneggiato in maniera irreversibile
  • diabete di tipo 2, dove l’insulina non è in grado di mantenere normali i livelli di glucosio nel sangue perché insufficiente o perché le cellule dell’organismo non rispondono normalmente ad essa

Durante la gravidanza alcune donne possono presentare un aumento temporaneo dei livelli di glucosio nel sangue. Questa condizione viene definita come diabete gestazionale e colpisce fino al 18% delle donne incinte.

Il diabete di tipo 2 è molto più comune del diabete di tipo 1.

Con il termine pre-diabete ci si riferisce alla presenza di livelli di glucosio nel sangue di poco superiori ai valori normali ma al di sotto dei valori che indicano diabete.

La visita medica è consigliabile se compaiono disturbi riconducibili al diabete, ovvero:

  • necessità di bere frequentemente
  • necessità di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte
  • sensazione di stanchezza
  • perdita di peso e della massa muscolare
  • prurito agli organi genitali e/o frequenti episodi di candidosi nella donna
  • tagli o ferite che si rimarginano lentamente
  • visione offuscata.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 23 febbraio 2024, ore 17,19. 

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