Floresta: Annullata condanna senza rinvio, assolti l’ex sindaco Marzullo e il rag. Mazzeo

A distanza di 12 anni dalla denuncia termina l’odissea giudiziaria per l’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza di Floresta SEBASTIANO MARZULLO detto Nello (foto in alto) e il già responsabile finanziario del comune AURELIO FILIPPO MAZZEO, accusati di peculato. Assolti in primo grado, condannati in appello, è adesso arrivata la decisione definitiva dalla Cassazione: condanna annullata senza rinvio, assoluzione a tutti gli effetti…

Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud

La VI Sezione della Corte di Cassazione ha annullato, senza rinvio, la sentenza di condanna riportata in appello dall’ex sindaco di Floresta, e oggi consigliere comunale di minoranza, Sebastiano Marzullo detto Nello e dell’allora responsabile finanziario del comune, ragioniere Aurelio Filippo Mazzeo. In pratica, come avviene quando la Suprema Corte esprime il verdetto definitivo con annullamento senza rinvio, si tratta di una assoluzione a tutti gli effetti. L’ex primo cittadino ed il funzionario comunale erano stati accusati di peculato e la vicenda ha avuto tre tappe diverse negli altrettanti gradi di giudizio. Il 21 settembre 2018 il collegio giudicante del Tribunale di Patti (presidente Potestio, a latere Vona e Torre) li aveva assolti con formula piena malgrado le richieste di condanna, avanzate dal pm Alessandro Lia, a conclusione della requisitoria: 2 anni e 4 mesi per Marzullo e 3 anni per Mazzeo. Ma la Procura presentò ricorso e la Corte d’Appello di Messina (presidente Sicuro, a latere Grimaldi, estensore Arena) il 27 gennaio 2020 aveva ribaltato la sentenza di primo grado, condannando Marzullo e Mazzeo per un capo di imputazione ad 1 anno e 8 mesi e per due altri casi contestati, a 1 anno e 10 mesi. La difesa degli imputati, avvocati Alessandro Pruiti Ciarello per Marzullo e Mariella Sciammetta per Mazzeo, è ricorsa in Cassazione e la VI Sesta Sezione penale ha reso definitiva la decisione annullando la condanna d’appello, senza rinvio, “perché il fatto non sussiste”. I fatti erano scaturiti il 14 ottobre 2010 da una denuncia secondo la quale Marzullo, nel 2009 quando era sindaco, si sarebbe appropriato di 867 euro, corrispondente a tre quote di partecipazione di una gita organizzata dal comune in Umbria, dal 13 al 17 settembre 2009, destinandola a tre persone, Irina Caprarescu, Irene Casella e Marco Scalisi e al ragioniere Mazzeo. Anche quest’ultimo era stato accusato di essersi impossessato della medesima somma, su indicazione del sindaco, per destinarla ai tre soggetti presunti beneficiati, per poter partecipare alla gita nonostante i tre non avessero i requisiti Isee per l’accesso agevolato degli anziani ai servizi sociali e concessi dalla ditta “Nebrodi&Eolie” in favore della quale era stata emessa la liquidazione della somma complessiva di 14.060 euro per il servizio reso ed inerente la gita. Medesima cosa era stata contestata al ragioniere Mazzeo per essersi appropriato di 1.080 euro, sempre quale quota di partecipazione del viaggio per la Caprarescu, la Casella e Scalisi, determinando la liquidazione di 13.686 euro in favore della “Isabel Viaggi”, altra ditta che aveva espletato il servizio per la gita da Floresta in Umbria, andata e ritorno.

Edited by, giovedì 17 febbraio 2022, ore 9,34. 

 

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