La bufera su Sammartino: la Commissione antimafia chiede gli atti dell’inchiesta. Laccoto e il viaggio a Pontida

La Commissione antimafia ha chiesto gli atti dell’inchiesta della Dda di Catania puntando l’indice sul doppio volto del deputato regionale LUCA SAMMARTINO, accusato di corruzione, dimessosi da vice presidente e assessore all’Agricoltura. Nel servizio sul link Sicilia News: le accuse a Sammartino per le quali la Procura aveva chiesto l’arresto, i due processi a suo carico pendenti e le ripercussioni politiche nei Nebrodi. Foto in alto, del novembre scorso: l’on. Sammartino guida, non solo al volante, una delegazione della Lega per raggiungere Pontida alla convention organizzata dal segretario MATTEO SALVINI e, accanto, c’è il deputato regionale e sindaco di Brolo GIUSEPPE LACCOTO, come Sammartino della Lega ed ex PD e Italia Viva…

La Commissione parlamentare antimafia ha chiesto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catania, che ha portato all’operazione “Pandora”, eseguita dai carabinieri nei confronti di undici politici, funzionari comunali ed imprenditori, destinatari di misure cautelari per scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.

La Procura parla di «degenerazione affaristica del governo locale del comune di Tremestieri Etneo». Dall’inchiesta emerge in particolare la figura del vice presidente della Regione Siciliana Luca Sammartino, che ha rimesso l’incarico nelle mani del presidente Renato Schifani. Esponente di rilievo della Lega nell’Isola, all’epoca dei fatti deputato regionale del Partito Democratico, l’on. Sammartino è stato sospeso per un anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata. È lui – secondo l’accusa – il principale referente politico del sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, finito in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata e dimessosi stamane in sede di interrogatorio davanti al Gip del Tribunale di Catania.

In merito a Sammartino, spiega la Procura, «è stata riscontrata la preoccupazione dello stesso di mettersi al riparo da eventuali attività di indagine in atto nei suoi confronti, escludendo dalle liste i soggetti in odore di criminalità organizzata, dei quali sembrerebbe essersi avvalso in occasione delle elezioni». Si sarebbe inoltre attivato «per porre in essere attività di vigilanza e di bonifica tecnica dei locali della sua segreteria politica avvalendosi di personale dell’Arma dei Carabinieri in servizio e in quiescenza, cercando inoltre di acquisire informazioni riservate circa l’eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali». Il Gip di Catania si è riservato di decidere nei confronti di un militare dell’Arma in servizio attivo, «del cui ausilio si sarebbe avvalso Sammartino, dietro corresponsione di somme di denaro, per eseguire attività di bonifica tecnica alla ricerca di microspie nei suoi uffici». Il militare, pertanto, sarà sottoposto a interrogatorio, in esito al quale il Gip valuterà l’applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, come richiesto dalla procura.

PROCURA AVEVA CHIESTO I DOMICILIARI

Per l’on. Luca Sammartino la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. Dopo la notifica del provvedimento, effettuata ieri dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catania, Sammartino si è dimesso da vice presidente e da assessore regionale all’Agricoltura, incarichi che ha assunto ad interim il governatore Renato Schifani. Il parlamentare etneo si è detto “sereno e certo che emergerà la totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa e che con stupore leggo mi vengono contestati”. Sammartino è indagato per due casi di corruzione. Il primo è avere favorito il proprietario di una farmacia a Tremestieri Etneo impegnandosi nell’impedire l’apertura a un suo concorrente.

DUE PROCESSI PENDENTI – Sono due i processi per reati in materia elettorale a Catania in cui è imputato Luca Sammartino. Davanti alla Terza sezione penale del Tribunale di Catania, in composizione collegiale, è pendente il processo per corruzione elettorale incardinato su indagini della Digos della Questura sulla presunta compravendita di voti per le elezioni regionali del 2017 e le politiche del 2018. Secondo l’accusa Sammartino, all’epoca esponente di Italia Viva, avrebbe promesso posti di lavoro e trasferimenti in cambio di voti per sè e per altri esponenti politici a lui vicini. Davanti alla Quarta sezione monocratica del Tribunale di Catania l’allora deputato regionale di Italia Viva era stato citato in giudizio dalla Procura che gli contesta il reato elettorale. Secondo l’accusa, in veste di candidato alle elezioni regionali del 2017, avrebbe offerto a Calogero Lucio Brancato, presunto esponente del clan Laudani, anch’egli citato in giudizio, alcune utilità in cambio del proprio voto e di quello dei suoi familiari. In entrambi i processi il deputato regionale è assistito dall’avvocato Carmelo Peluso. Luca Sammartino in passato era stato indagato nell’ambito di un’inchiesta sulla presunta regolarità del voto espresso da persone anziane di una casa di cura della provincia etnea ma la sua posizione era stata successivamente archiviata.

LE RIPERCUSSIONI NEI NEBRODI

L’on. Luca Sammartino, seppur di altra provincia, politicamente è molto attivo in provincia di Messina e nei Nebrodi in particolare. Amico di tanti sindaci, qualcuno dei quali ha espresso solidarietà (di cosa?), lo scorso anno Sammartino è stato presente alla convention della candidatura a sindaco di Sant’Agata Militello dell’avvocato Paolo Starvaggi. Inoltre, la settimana scorsa (vedere servizio postato in archivio sul link Politica), è stato presente a Brolo, alla sala multimedia “Rita Atria”, nella riunione del direttivo provinciale della Lega, riverito e osannato dal sindaco Giuseppe Laccoto che, come ha fatto il parlamentare catanese, ha avuto lo stesso percorso politico passando dal PD a Italia Viva e, da qui, alla Lega. Nel novembre scorso, all’annuale incontro a Pontida (Bergamo) organizzato dalla Lega e dal segretario nazionale, il ministro Matteo Salvini, una delegazione proveniente dalla Sicilia vi ha partecipato viaggiando in auto con al volante l’on. Sammartino e, seduto davanti come dimostra la foto pubblicata in copertina, l’on. Laccoto, oggi inquieto e preoccupato per il destino del suo referente politico.

             Giuseppe Lazzaro

Edited by, giovedì 18 aprile 2024, ore 14,16. 

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